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Cronaca

L'artista perugino lancia una proposta: mascherine d’autore, numerate e firmate... fondi per i bisognosi

Ma Giuseppe Fioroni ha pensato di prendere spunto da quella giocosa iniziativa per realizzare prodotti d’autore la cui vendita soccorrerà le famiglie in difficoltà

Mente vulcanica e cuore generoso. Giuseppe Fioroni lancia una proposta: mascherine d’autore, numerate e firmate. L’idea nasce da un servizio dell’Inviato Cittadino, pubblicato sulle colonne di Perugia Today. In quell’occasione – eravamo ancora in una fase pre-pandemia – raccogliemmo e pubblicammo una foto scherzosa dell’apprezzato artista perugino in cui lui stesso si proponeva davanti a una tavola imbandita col viso coperto da una mascherina, spiritosamente dipinta a tinte sgargianti, con le pennellate tipiche effigiate sopra cappelli e cravatte che vanno a ruba, come i suoi mitici foulard. Oggi quell’immagine – considerando quanto è accaduto nel mondo e le tragedie abbattutesi sulle famiglie – rischia di apparire fuori luogo e di cattivo gusto.

Ma Giuseppe Fioroni ha pensato di prendere spunto da quella giocosa iniziativa per realizzare prodotti d’autore la cui vendita soccorrerà le famiglie in difficoltà. Un centinaio di mascherine decorate da Fioroni verrà messa in vendita a prezzi popolari. Il ricavato alla Caritas che provvederà a smistare le risorse secondo i bisogni. Dice Giuseppe: “Ogni esemplare sarà un pezzo unico e porterà la mia firma e la numerazione progressiva certificata. La vendita sarà realizzata attraverso l’Associazione Pro Ponte di Antonello Palmerini” (in pagina uno scatto fornito dall’amico e collega Gino Goti, che ha seguito da vicino l’iniziativa). Dice: “Mascherine sublimate dal colore: se volete, da indossare, ma soprattutto… da lasciare ai posteri”.

Particolare rilevante: non si tratta di mascherine “commerciali”, ma di oggetti diligentemente e artigianalmente realizzati dalle socie della Pro Ponte. Si direbbe “con amore”, senza che l’espressione suoni falsa o esagerata. Successivamente sono state dipinte singolarmente, una diversa dall’altra, nell’atelier del mitico artista. Dice Fioroni: “Non si tratta di oggetti d’uso, ma di manufatti d’arte, magari da incorniciare e conservare”. Aggiunge: “Costituiranno un documento storico di un momento difficile che ha attraversato questo terzo millennio”.

Poi azzarda un paragone: “Io, ad esempio, conservo e custodisco religiosamente il ‘passi’ concesso a mio nonno al tempo della famigerata ‘spagnola’. È ben incorniciato e documenta una fase della storia familiare e sociale del secolo scorso”. Siamo certi che lo stesso avverrà per le mitiche mascherine di Fioroni, artista che sfida il tempo e la banalità del quotidiano con una grande apertura verso i problemi dell’umanità. E quanti acquisteranno una mascherina potranno lasciarla come preziosa eredità, e dolorosa memoria, a coloro che verranno.
 

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