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Cronaca

Coronavirus, Perugia a porte chiuse. Dalle palestre alla piscine: ecco come cambia lo sport dopo il decreto

Sospensione o gare senza pubblico e controlli medici per gli addetti ai lavori: i campionati professionistici si adeguano, 3 gare senza tifosi per il Grifo. Ma a cambiare sarà anche la vita della gente comune...

La decisione era nell'aria da ieri mattina (mercoledì 4 marzo) quando Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, aveva anticipato l'orientamento del Governo Conte deciso (oltre che a chiudere scuole e università fino al 15 marzo) a far disputare le gare dei vari campionati a porte chiuse per almeno un mese. E alla fine, in serata, è arrivato l'annuncio del decreto pubblicato poi sulla Gazzetta Ufficiale che dispone la sospensione "di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato", mentre restano comunque consentite, nei comuni diversi da quelli delle zone rosse, "le sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico".

CAMPIONATI - Tutti gli eventi dunque saranno sospesi o andranno avanti a porte chiuse fino al 3 aprile. E senza tifosi giocherà anche il Perugia in Serie B, a partire dalla partita di sabato prossimo al 'Curi' (7 marzo, ore 15) contro la Salernitana per passare poi alla trasferta di Ascoli del 14 marzo e alla successiva sfida casalinga contro il Crotone, prevista per il 22 marzo. Poi ci sarà la sosta e le porte si dovrebbero riaprire ai tifosi (sperando che nel frattempo l'emergenza sanitaria si risolva) a partire dalla sfida casalinga contro il Cittadella in programma il 4 aprile. Nelle gare a porte chiuse dunque - oltre a giocatori, staff tecnici, arbitri e raccattapalle (numero ridotto e maggiorenni) - saranno ammessi (previo controllo medico) anche altri 50 addetti ai lavori tra dirigenti, giornalisti e fotografi.

SPORT DI BASE - Ma a cambiare nel prossimo mese non sarà solamente la vita degli atleti professionisti, perché diverse sono le limitazioni anche per lo sport di base. "Le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo - si legge infatti nel decreto del presidente del Consiglio - sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all'allegato 1, lettera d".

 Queste le misure igienico-sanitarie indicate nell'Allegato 1 del presente Dpcm:

a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona;
c) igiene respiratoria (starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
d) mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva;
f) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
g) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
h) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
i) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
l) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.

SPORT 'A DOMICILIO' - Sempre nel decreto il Governo raccomanda una sorta di 'Sport a domicilio' difficile da realizzare: "È raccomandato ai comuni e agli altri enti territoriali, nonché alle associazioni culturali e sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal presente decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all'aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati".

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