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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Assisi

Coronavirus, il dolore del sindaco di Assisi: "Andrea è morto a 49 anni, lascia la moglie e due figli adolescenti"

Stefania Proietti: "Un’altra persona è morta a causa del Covid-19. Si tratta di un papà di famiglia di 49 anni, ricoverato prima a Terni e da alcuni giorni a Roma. Lascia la moglie e due figli adolescenti, i genitori, la sorella e tanti cari e amici"

"Un’altra persona è morta a causa del Covid-19. Si tratta di un papà di famiglia di 49 anni, ricoverato prima a Terni e da alcuni giorni a Roma. Lascia la moglie e due figli adolescenti, i genitori, la sorella e tanti cari e amici", scrive il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, su Facebook.

L’amministrazione comunale "esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Andrea e si stringe accanto ai familiari ai parenti agli amici in questo momento terribile. L’intera famiglia era stata colpita dal Covid ed è stata circondata dall’affetto di tutta la comunità, ma questo non è bastato ad Andrea a vincere la battaglia contro il virus".

E ancora: "E’ una tragedia straziante che ci colpisce moltissimo per la morte di una persona così giovane, un padre di famiglia, e per il fatto che sia stato ucciso dal virus che da un anno ci sta stremando e, soprattutto in questa fase, ci sta togliendo tanti, troppi affetti. A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e per conto della comunità e di tutta la Città di Assisi esprimo le più sentite condoglianze, e tutta la vicinanza umana, in questo momento di infinita tristezza in particolare per la moglie Antonella, per i figli Aurora e Alessandro, per i genitori e tutti i familiari di Andrea".

Per il sindaco Proietti "sono tante, troppe le persone uccise da questo maledetto virus in questo periodo nella nostra Città, che ha visto e vede interi nuclei familiari ricoverati in ospedale. Questa enorme sofferenza deve farci riflettere sulla urgente necessità di ogni sforzo possibile, ad ogni livello, da quello personale a quello istituzionale, per contenere la pandemia, per evitare la crescita del contagio, per effettuare sempre più vaccini a fasce di popolazione sempre più ampie, a partire da quelle più fragili e più esposte. Non possiamo arrenderci, dobbiamo continuare a combattere fino a vincere la battaglia contro il COVID, dobbiamo farlo soprattutto ed a maggior ragione per chi soffre per la perdita dei propri cari". 

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