Coronavirus, nel 2020 cresciuto il consumo di ansiolitici: il picco in Umbria (+73%)
Il report dell'Aifa: "La cosiddetta fase 2 dell’epidemia ha visto aumentare l’acquisto in misura maggiore rispetto all’incremento già osservato durante la prima fase"
C'è anche il crescente ricorso a farmaci ansiolitici tra gli effetti collaterali dell'emergenza coronavirus, che ha messo e continua a mettere a dura prova gli italiani (e a quanto pare in particolar modo gli umbri). A dirlo è l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) nel suo report di 'monitoraggio sull’uso dei farmaci durante l’epidemia Covid-19. Rilascio analisi per regione e aggiornamento comprensivo dei primi due mesi del 2021'.
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"Nel 2020 - si legge nella nota - si è registrato un aumento di farmaci ansiolitici (+12%) soprattutto nelle regioni del centro, Marche (+68%) ed Umbria (+73%). In generale la cosiddetta fase 2 dell’epidemia ha visto aumentare l’acquisto di ansiolitici in misura maggiore rispetto all’incremento già osservato durante la prima fase".