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Cronaca

L’amico gli chiede un favore e lui finisce sotto processo per nove anni per ricettazione

Conservava in garage per un conoscente una stufa a pellet rubata. Il giudice lo ha assolto. Il legale: "Dimostrata l'assoluta buona fede"

L’amico gli chiede un favore e lui finisce sotto processo per nove anni per ricettazione.

Un uomo, difeso dall’avvocato Francesco Gagliardi, è finito sotto processo per ricettazione di una stufa a pellet che era stata rubata da un’abitazione nel 2013.

La difesa dell’uomo ha sempre sostenuto l’assoluta buona fede, tanto più che non aveva mai acquistato la stufa, ma solo tenuta in custodia nel suo garage.

Un amico era passato e gli aveva chiesto se poteva tenere la stufa per qualche tempo, visto che lui non aveva posto e non poteva ancora installarla in casa. L’imputato aveva acconsentito.

Salvo poi trovarsi nei guai perché qualcuno aveva riconosciuto l’oggetto e poi le forze dell’ordine gli avevano chiesto conto del possesso. Non potendo dimostrare che era stato l’imputato a rubare la stufa, era scattata la denuncia per ricettazione e il processo.

Dopo nove anni di indagini e processo, alla fine il giudice ha pronunciato sentenza di assoluzione sulla base dell’articolo 530 del codice di procedura penale, secondo comma, “quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”.

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