Albergatori, 'ci sono già prime disdette a causa della tassa di soggiorno'
La dura protesta degli albergatori continua e va avanti con proposte e programmi di rilancio. In un centinaio hanno invaso il consiglio comunale di Perugia
Ragioni e programmi, la protesta di albergatori si fa concreta. Dopo l'invasione del consiglio comunale di oggi pomeriggio, gli imprenditori perugini hanno esposto le loro ragioni e le ide per rilanciare il tessuto commerciale e turistico cittadino. Quasi 200 gli esercenti che hanno protestato tra rappresentanti da Federalberghi-Confcommercio, Confindustria Turismo e Alberghi e Confesercenti Umbria.
Non una protesta che si vede in tutte le stagioni, portata in piazza da una categoria fortemente colpita dalle imposte a cui si è aggiunto l'Imu che per gli albergatori è una vera e propria 'mazzata'. Ma la scintilla è dcisamente la tassa di soggiorno che proprio non è andata giù agli esercenti perugini. L'imposta municipale di soggiorno secondo gli albergatori ha degli effetti che non sono stati considerati.
Conseguenze che si starebbero manifestando ad appena pochi giorni dalla effettiva applicazione secondo gli operatori del settore sono arrivate le prime disdette da parte di gruppi. L’occupazione del Consiglio Comunale conclude una settima di mobilitazione delle strutture ricettive, che hanno affisso grandi cartelli contro la tassa di soggiorno e l’eccessivo carico fiscale. "Per ora l’unico segnale che ha dato Palazzo dei Priori è stato mandare i Vigili Urbani a minacciare sanzioni agli alberghi che hanno apposto i cartelloni, con la giustificazione che “distraggono l’attenzione” degli automobilisti", fanno sapere da Federalberghi.
Per la Confcommercio è fondamentale che sia ridisegnato un piano fiscale nazionale che possa dare una mano nella rimodulazione di quello municipale. Se consideriamo che a luglio è prevista l'aumento di un punto di Iva, i tempi per gli albergatori sono cupi e con l'aggiunta della tassa di soggiorno sarà molto difficile restare competitivi soprattuto sul territorio regionale, dove non tutti i municipi applicano lo stesso tipo di tariffa.
