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Cronaca Spoleto

Spoleto, le scintille dal trattore mandano in fumo 30 ettari: agricoltore condannato

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna inflitta dal Tribunale di Spoleto e dalla Corte d'appello di Perugia

L’incendio era scoppiato il 7 agosto 2013, nella zona di Pian della Noce, a Montemartano. Erano bruciati 30 ettari di bosco a causa del vento e della particolare condizioni dovute alla siccità.

Le indagini della Forestale avevano portato all’individuazione di un uomo che lavorando con un mezzo agricolo nel suo terreno, aveva innescato le fiamme che erano state domate solo il giorno dopo e con l’intervento di un elicottero e di un canadair.

In primo grado l’uomo è stato condannato dal Tribunale di Spoleto a 1 anno e 4 mesi di reclusione, con il pagamento delle spese processuali pari a 4mila euro e una provvisionale di 15mila euro per le persone che avevano subito danni alle loro proprietà a causa dell’incendio. Condanna confermata anche in appello.

L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, contestando la ricostruzione accusatoria che lo vedeva responsabile di aver “cagionato un incendio di vaste proporzioni per colpa, consistita nell'avere utilizzato l'attrezzo agricolo cosiddetto ‘trinciasarmenti’, idoneo a sviluppare, tramite il contatto con il terreno, fiamme libere o scintille, in periodo estivo, intorno alle ore 12:30, quindi in una delle ore più calde della giornata”.

L’imputato sostiene nel ricorso che l’incendio sia scaturito dall’esplosione di alcune cartucce che si trovavano nella zona, ma che non erano a lui imputabili.

I giudici romani hanno rigettato il ricorso ritenendo provata la responsabilità dell’uomo, sulla base della documentazione fotografica che attesta la distruzione di “un'area di 28 ettari rendendo necessario l'intervento di un canadair per le operazioni di spegnimento, protrattesi per un'intera giornata”, il rinvenimento nel terreno “dell'imputato di un macchinario ‘trinciastocchi’, di sua proprietà, con segni di bruciatura e un cingolo fuori sede”, l'ubicazione del terreno di proprietà dell'imputato “a valle rispetto all'area in cui si era sviluppato l'incendio, coerente con la direzione del vento”, le testimonianze di chi aveva “visto propagarsi le fiamme dal terreno dell'imputato” e le stesse ammissioni dell'imputato, “che aveva dichiarato di aver notato alle ore 12:00 circa, in una zona in cui era appena passato con il trattore cingolato, una striscia di fumo di circa 10 metri”.

La cartucciera, inoltre, era stata ritrovata dalle forze dell’ordine il giorno stesso dell’incendio e si era “rivelata integra, dovendosi escludere la tesi difensiva dell'esplosione”.

Il ricorso è stato dichiarato inammissibile e l’uomo condannato al pagamento di 3mila euro a favore della Cassa delle ammende.

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