Inchiesta Sanità, Duca non risponde ma nelle intercettazioni: terrorizzato da spie, carcere e reati
Perchè un manager dell'azienda ospedaliera di Peugia, se convinto di lavorare nel modo giusto, era terrorizzato da intercettazioni, telecamere e microspie? "Perché io non voglio andà in galera per ‘ste persone!"
Emilio Duca, ex direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia, la più importante dell'Umbria, davanti al magistrato oggi non ha parlato. Era sua facoltà di farlo. Con il suo legale Falcinelli devono ancora studiare le carte, ricostuire situazioni e dare un senso a frasi che all'apparenza sembrano chiare come il sole ma che possono essere interpretate anche differentemente.
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Inchiesta sanità - Toccata e fuga in tribunale di Duca, non risponde alle domande del gip ed esce dall'uscita posteriore
Duca non parla al primo interrogatorio, ma nelle intercettazioni ha parlato molto, moltissimo anche quando aveva quasi la certezza di essere intercettato. Un manager che sta operando nel giusto, un manager che sa di essere innocente allora come mai ha una paura (ossesiva) di finire in carcere? Perchè prima vuole eliminare le micro-spie della Procura, chiede spiegazioni comune funzionano di trojan piazzati nel suo telefonino? O ad un certo punto ribadisce ai politici che ad un certo punto non ci si può spingere oltre nel modificare le carte per un concorso? Tutte domande che anche gli inquirenti hanno appuntate sui loro taccuini ma a cui ad oggi Duca non ha dato risposte.
LA GRANDE PAURA DEL CARCERE (INTERCETTAZIONE)
- DUCA, adirato, le risponde: “adesso non puoi parlà de un concorso eh… cioè si va in galera, forse non è chiaro!... Mentre ti stanno ascoltando… mentre tu stai a parlare con me mi stanno ascoltando e registrando... Perché io non voglio andà in galera per ‘ste persone!
- “Io posso ricevere un avviso di garanzia o essere arrestato per i concorsi e le gare"
- "Anche se io devo stare attento, sono intercettato… [OMISSIS] adesso con la discrezione di cui devo utilizzare per non farmi arrestare"
- Nelle carte degli inquirenti viene riportata una conversazione che ha avuto con la Presidente della Regione MARINI Catiuscia sulla persona di GORI, ad ulteriore conferma delle pressioni ricevute per la sua nomina da dirigente per la struttura complessa di anestesia dove sono in lotta i bocciani contro i mariniani: “Ho detto “ma Catiù… di che cazzo parlate …voi ancora continuate ad usare gli stessi strumenti, non v’è bastato?” no, ma non è che gli ho detto così… ma guarda, questo non è nuovo, questo è “lavato con Perlana”, è uno che nasce di qui, viene dall’ambiente di qui e a 49 anni l’hanno portato a fare il primario 10 anni di Primariato… che volevamo fa’?? volemo fa’ le carte false?? in galera ci andasse qualcun altro, io non ci vado… [OMISSIS] anche se…. poteva meritare la TESORO nella stessa maniera… poi anche lei c’ha pregi e difetti come tutti”.
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L'INCUBO INDAGINE IN CORSO PER DUCA
- Nelle carte emergono molti elementi per sfuggire alle micro-spie negli uffici o al telefono anche se, per ingenuità o arroganza, Duca si fa sfuggire qualche parola di troppo e qualche legittimo sfogo per via delle pressioni subite che dall'estate 2018 incomincia a diventare pesanti. Telefonini messi nei cassetti dopo aver tolto la batteria, conversazioni in terrazza, alcuni nomi in codice.
- Ho avuto in queste settimane la sensazione di pressioni appunto giudiziarie che potrebbero, non so, appunto magari con le intercettazioni eccetera (n.d.r. indica nuovamente il cellulare) porre attenzione su questa azienda
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DUCA confida la paura di poter essere rimossi dagli incarichi a breve, per colpa di tutto questo “ambaradam che c'è intorno, dove mi dicono tutti che non c'è da star tranquilli... non incontrà nessuno... Io non gliela fo più. Io non lo so se sta storia della gare…”.
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DUCA: Annamo sulla terrazza… che qua dentro, non so cosa sta succedendo...