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Cronaca Assisi

Comunità lager, botte ai pazienti, lasciati senza cibo e umiliati: rinvio a giudizio per 11 persone

Lasciati senza pasti, senza cure e sottoposti a maltrattamenti di ogni tipo, vessazioni e umiliazioni. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e lesioni, sono stati rinviati a giudizio questa mattina dal gip D’Andria undici persone

Lasciati senza pasti, senza cure e sottoposti a maltrattamenti di ogni tipo, vessazioni e umiliazioni. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e lesioni, sono stati rinviati a giudizio questa mattina dal gip D’Andria undici persone, tra operatori socio assistenziali e responsabile della  struttura terapeutica di Torchiagina D’Assisi. Per loro il processo si aprirà il prossimo dicembre 2019 dinanzi al giudice Loschi.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Michele Adragna e portate avanti dai Nas, hanno preso piede dopo un esposto anonimo che avrebbe denunciato i presunti metodi coercitivi che alcuni operatori avrebbero utilizzato nei confronti degli ospiti della struttura, pazienti perlopiù affetti da disagi psichici, tossicodipendenze e disabilità. Uno scenario che aveva portato ad emettere nei confronti di sei persone, la misura cautelare degli arresti domiciliari nel giugno del 2016

Gli undici imputati, per cui il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, avrebbero maltrattato alcuni ospiti della struttura, un luogo che per sua stessa natura avrebbe dovuto proteggerli e aiutarli. Secondo le accuse mosse nei confronti degli imputati, ci sarebbero stati alcuni episodi inquietanti e violenti all'interno della comunità: pazienti maltrattati, picchiati e umiliati.

Come un uomo che si sarebbe rifiutato di raccogliere un fazzoletto caduto a terra e preso per il collo e colpito con un cazzotto. Pazienti maltrattati se non avessero obbedito, lasciati senza pasti e offesi. In un altro episodio a un paziente sarebbero state invece legate le mani con uno scotch, e così via. In un clima coercitivo e vessatorio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati: Luca Gentili, Sara Napoleoni, Maria Laura Antonini, Gabriele Brindisi, Alessandro Bacchi, Giuseppe Grande. Quattro le parti civili che si sono costituite, tra gli altri, con gli avvocati Annalisa Rosi Cappellani e Alfonso Caprioli. 

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