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Cronaca

Restauro dell'Arco di Duccio, ci siamo: accordo tra Comune, Soprintendenza e Ministero

"Scopo dell’accordo  - spiega Palazzo dei Priori - è quello di un maggior coordinamento e di una maggiore celerità nei lavori di restauro"

Un altro passo verso il restauro della Porta San Pietro, meglio nota come Arco di Duccio, è stato fatto questa mattina con la firma dell’accordo tra il Comune di Perugia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato interregionale Opere Pubbliche per la Toscana, le Marche e l’Umbria e la Soprintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria.

"Scopo dell’accordo  - spiega Palazzo dei Priori - è quello di un maggior coordinamento e di una maggiore celerità nei lavori di restauro. Il Comune, infatti, è proprietario della parte dell’Arco che sarà sottoposta a intervento, mentre spetta al Provveditorato appaltare i lavori di progettazione ed esecuzione del restauro stesso. Compito della Soprintendenza è, invece, quello di controllare e garantire la tutela del bene monumentale e di supportare in tal senso la direzione lavori".

L’accordo prevede, tra l’altro, la costituzione di un tavolo di coordinamento, composto dai rappresentanti dei tre enti, per la condivisione delle varie fasi di intervento; l’autorizzazione da parte del Comune al Provveditorato stesso ad accedere all’area del monumento e a svolgervi indagini e sopralluoghi per la progettazione, nonché all’esecuzione dei lavori. D’altro canto, il Provveditorato si impegna a sottoporre all’esame e all’approvazione del Comune il progetto definitivo e qualsiasi variazione allo stesso, nonché a garantire il Comune da eventuali danni che dovessero verificarsi al bene nel corso dei lavori.

Il progetto di fattibilità del restauro –peraltro già redatto dagli uffici tecnici del Comune di Perugia- prevede un intervento di pulizia, consolidamento e protezione della pietra e del materiale lapideo, oltre alla riqualificazione dell’area con nuovi punti luce e una nuova pavimentazione. Per l’intervento, come si ricorderà, il Ministero aveva messo a disposizione, nell’agosto 2016, 500mila euro, mentre –nello stesso anno- il Comune aveva predisposto il progetto suddetto, con l’intenzione di recuperare il bene tramite l’Art Bonus.

La Porta San Pietro o Arco di Duccio, spiega il Comune, "è inserita nella cita muraria cittadina del XIII-XIV secolo, alla fine di Corso Cavour. La sua facciata esterna, in travertino, fu realizzata da Agostino di Duccio e da Polidoro di Stefano secondo un disegno rinascimentale che rievoca, negli elementi decorativi e nella struttura, la composizione architettonica dell’Arco Etrusco. Fu poi restaurata intorno alla metà del 700 da Francesco degli Ubaldi. La facciata interna, invece, ha mantenuto l’aspetto trecentesco, con un arco sormontato da una nicchia al cui interno è un dipinto ottocentesco (la Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Francesco). All’interno, ospita la duecentesca cappella di San Giacomo, detta anche del Buon consiglio, ristrutturata nel sedicesimo secolo".

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