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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Perugia città anti 'ndrangheta: "Anche il Comune parte civile nei processi alle mafie"

Interrogazione urgente del Pd al sindaco Romizi sulla scia della decisione della Regione

Non è una formalità. La Piovra si batte anche così. Con un’interrogazione urgente i consiglieri del Pd Bori, Mencaroni, Bistocchi, Miccioni e Vezzosi chiedono al sindaco di Perugia e alla giunta di relazionare in consiglio comunale sull’intenzione del Comune di Perugia di costituirsi parte civile nel processo “Quarto passo” per le presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella nostra città e in Umbria. “Costituirsi parte civile nei processi per mafia – spiegano dal Partito Democratico - rappresenta per le istituzioni un’azione di grande spessore ed estremamente significativa all’interno dell’impegno concreto di contrasto e prevenzione della criminalità”.

E ancora i dem di Palazzo dei Priori: “All’udienza del prossimo 11 luglio la Regione Umbria, se tecnicamente possibile, si costituirà parte civile, dando un segnale importante per la comunità umbra, per la magistratura e anche per le stesse associazioni criminali. Un’iniziativa inedita che colloca l’istituzione regionale in prima linea nella tutela del territorio dell’Umbria, della sua immagine, della sua economia e del suo sistema sociale, che sempre di più necessitano di mezzi e strumenti per fare fronte ad un rischio di infiltrazione da parte di una criminalità agguerrita quanto pericolosa”.
Insomma, i consiglieri Pd “chiedono al Comune di Perugia di fare altrettanto, dando inoltre attuazione ad una deliberazione del consiglio comunale del 2011 grazie alla quale veniva accolta la proposta di proclamare la città di Perugia, Città Aantimafia in accordo con le sensibilità espresse dalla popolazione e la volontà delle forze democratiche e che impegnava l’istituzione comunale ad adottare tutte le misure idonee a prevenire e contrastare il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa anche attraverso il monitoraggio di procedure amministrative, assunzione del personale, concessione licenze, controllo dei locali”.

Sarebbe, in ultimo, ma non per importanza, “il modo migliore per ricordare e onorare a pochi giorni dalla scomparsa la figura di Marco Baglioni, figlio dell’ex sindaco Mario Silla Baglioni,  imprenditore che, da vittima, per primo denunciò il sistema di presunto racket che ha portato all’inchiesta sulla ‘ndrangheta a Ponte San Giovanni, denominata Quarto Passo”. Alla giunta e al consiglio la risposta.

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