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Cronaca

I "mille" cantieri di Perugia a rischio? "Il Comune si svegli o perderemo 27 milioni di finanziamenti"

Una spada di Damocle pende sui lavori alla Galleria Kennedy, al Mercato Coperto, al Turreno e su tutti i "cantieri" della città: scatta l'ordine del giorno del Pd

A Perugia fioriscono i cantieri e la città cambia volto, ma c'è una spada di Damocle che penzola minacciosa sopra Palazzo dei Priori. Si chiama scadenza. “Serve un cronoprogramma per rispettare le scadenze e per non perdere i 27 milioni di euro di finanziamento della Regione Umbria e dei fondi europei”. Così il consigliere comunale del Pd Tommaso Bori ha presentato un ordine del giorno “per chiedere alla giunta di riferire in merito allo stato di avanzamento di alcuni progetti ed opere finanziati dalla Regione Umbria tramite fondi europei. Nel dettaglio si tratta di risorse per 27 milioni di euro che dovrebbero essere destinate alla riqualificazione di alcune strutture di particolare importanza per la città: mercato coperto, Turreno, Arconi, San Francesco al prato, ascensori Kennedy, Agenda Urbana”.

Andiamo con ordine: “I principali immobili e progetti, finanziati per un totale di oltre 27 milioni di euro – scrive Bori - , sono: il Mercato Coperto per cui la Regione ha stanziato 4 milioni e 850 mila euro; il Cinema Teatro Turreno per cui la Regione ha stanziato 3 milioni e 100 mila euro; la realizzazione della Biblioteca degli Arconi per cui la Regione ha stanziato 3 milioni di euro; il completamento dell’Auditorium di San Francesco al Prato per cui la Regione ha stanziato 2 milioni e 800 mila euro; i nuovi ascensori della galleria Kennedy per cui la Regione ha stanziato 900 mila euro; l’Agenda Urbana di Perugia per cui la Regione ha stanziato 11 milioni e 600 mila euro per progettualità che vanno dalla mobilità sostenibile, all’inclusione sociale, alla tutela e alla messa in rete del patrimonio artistico e culturale cittadino fino alla riduzione dei consumi energetici e la riqualificazione dell’area industriale di Sant’Andrea delle Fratte su cui la Regione Umbria ha investito 2 milioni e 500 mila euro”.

Fino a qui, il conteggio dei soldi investiti cantiere per cantieri. Dov'è il problema, allora? Ancora Bori: “I finanziamenti regionali – si legge nell'ordine del giorno - sono vincolati alla presentazione sia di un progetto definitivo valido ed economicamente sostenibile, che alla realizzazione dell’opera entro tempi ben precisi e alla rendicontazione dei lavori”. Insomma, “in caso di mancato rispetto delle prescrizioni il Comune di Perugia non potrà accedere in alcun modo ai finanziamenti che andranno persi”. Quindi, per logica conseguenza, “qualora il Comune di Perugia si trovasse nell’impossibilità di accedere agli ingenti finanziamenti regionali sopra elencati i progetti non avranno possibilità di essere portati a termini con le sole finanze comunali”.

Un disastro, morale della favola. Pardon, dell'ordine del giorno. Quindi, che fare? Nel dubbio, Bori, con l'ordine del giorno in questione, “impegna sindaco e giunta a riferire nelle sedi deputate i progetti elaborati e lo stato di avanzamento dei lavori delle opere sopra elencate e ad attivarsi per elaborare un preciso cronoprogramma che consenta di rispettare le scadenze e realizzare le progettualità necessarie ad accedere ai finanziamenti europei messi in campo dalla Regione Umbria per la città di Perugia”. Basterà?

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