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Cronaca

INVIATO CITTADINO Nuovo regolamento sulla video sorveglianza, cose nuove o roba vecchia?

Quegli occhi elettronici sono ciechi, perché talvolta accade che siano inattivi. Ma quel sistema è vecchio

Quegli occhi elettronici sono ciechi, perché talvolta accade che siano inattivi. Ma quel sistema è vecchio. Oltretutto – si osserva – è “proprietario”. Che significa? Che dialoga solo con telecamere della stessa marca che, peraltro, costano dieci volte tanto quelle offerte sul libero mercato. E poi quella piattaforma può gestire un numero non elevatissimo di occhi elettronici.

Che significa? Che l’unica scelta ragionevole è quella di uscire dalla “subordinazione”. Nel senso che è ora di liberarsi di quel sistema tecnologicamente superato, eccessivamente condizionante.

In che modo? Semplicemente spendendo circa 20 mila euro e acquistandone uno “aperto”, capace di gestire un numero impressionante di periferiche. Circostanza che si lega alla crescente diffusione del telecontrollo. Ora l’Amministrazione comunica di aver fatto “un passo deciso in direzione della sicurezza: è questo l’obiettivo della preconsiliare, approvata dalla giunta comunale relativa alla videosorveglianza che passa ora all’esame di commissione consiliare e Consiglio comunale”.

Giustissimo. Ma ci sorge un dubbio: che questa determinazione già esistesse. Se è vero che la Giunta, con delibera 96 del 13/7 2015, aveva già approvato il censimento sulla video sorveglianza per la sicurezza della città. Semplicemente, qualcuno si era dimenticato di dargli applicazione.

Delle due l’una. Si tratta di vedere se l’attuale decisione porti elementi di sostanziale novità o se, al contrario, non si tratti di un inutile e tautologico doppione.

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