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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Umbria Mobilità, Comune prepara lettera di "garanzie" per banche

Pronti i provvedimenti salva-azienda e trasporto pubblico: ma la maggioranza si spacca. La lettera di padronage per ottenere il prestito ponte per le banche

Con grande fatica ma alla fine la Giunta è riuscita ad ottenere un primo voto  in commissione per i provvedimenti da adottare per cercare di salvare Umbria Mobilità e quindi il servizio di trasporto sia a livello comunale che a quello regionale. A fatica perchè il sindaco Boccali ha potuto contare sull'appoggio di parte del Pd - c'è stato un astenuto - e del Psi, mentre rifondazione e Idv si sono astenuti e il Pdci di Neri addirittura ha votato contro con l'opposizione. Una situazione di stallo che ora rischia di non essere sbloccata se il Consiglio comunale non darà un voto netto. 

Provvedimenti che di fatto consentono all'amministrazione di preparare la lettera di "garanzia" per le banche finalizzata a dare il famoso prestito ponte che da mesi gli istituti di credito stanno valutando senza prendere però una decisione ufficiale. Gli uffici comunali hanno chiarito che la lettera di patronage non è una fidejussione e comunque rappresenta, nell’eventualità, una garanzia solo pro quota del Comune e non certo degli altri soci. La delibera della Giunta ha due obiettivi immediati: la salvaguardia delle posizioni dei lavoratori di umbria Tpl. In secondo luogo è necessario fare pulizia di tutti i “rami” secchi ed in perdita, nonchè di procedere ad una sensibile riduzione della dirigenza. 

IL DIBATTITO

I rappresentanti del PdL ha detto di non condividere la delibera in oggetto, perchè penalizza ulteriormente il Comune di Perugia anche con riferimento alla lettera di patronage, considerata “ambigua”.

Il gruppo Sbrenna ha confermato il giudizio negativo sull’intera questione, soprattutto in considerazione della gestione pregressa. Ha tuttavia precisato che Umbia Tpl è in una situazione “comatosa”, pre-fallimentare: per questo se non si trova subito il modo di mettere in campo sia l’aumento di capitale che le altre operazioni indicate in delibera, l’azienda è destinata inesorabilmente a fallire, con ciò confermando il fallimento anche dell’azione politica degli ultimi decenni.

L’Idv ha chiesto di conoscere i motivi per i quali non sia stata valutata l’ipotesi di un prestito-ponte da parte della Regione. Questa sarebbe una soluzione più dinamica rispetto all’aumento di capitale, operazione che di fatto graverà ulteriormente sulle casse di Comune e cittadini, rischiando di non essere, peraltro, sufficiente rispetto alle necessità.

Per il PdCI le linee guida sono “deboli” e la lettera di patronage non è condivisile, assumendo la veste di una sorta di “bomba ad orologeria”.

Infine sulla preconsiliare il Prc ha proposto un emendamento con il quale ha chiesto di sostituire il secondo punto del dispositivo nel modo seguente: “chiedere al Cda di redigere al più presto un piano industriale da sottoporre e far approvare dai soci prima dell’ampliamento della compagine sociale”.
L’emendamento è stato respinto con 3 contrari (2 Pdl, 1 Udc), 8 astenuti (7 Pd, 1 Sin. e Soc.) e 3 a favore (1 Idv, 1 Prc, 1 PdCI).


 

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