Pensione d'oro in Comune, chiesti gli atti relativi all'ex avvocato: "Mai più questo spreco"
L'opposizione di Palazzo dei Priori ha chiesto l'accesso agli atti su cause, compensi e anche le attuali collaborazioni che il professionista da 637mila euro di pensione continua a percepire. La super-pensione alimentata da un regolamento interno che ora si vuole modifica
Tutti i compensi passati e anche quelli attuali relativi all'ex avvocato del Comune di Perugia saranno passati al setaccio e portati in Commissione controllo e garanzia. E' questo l'obiettivo di Fratelli d'Italia e Forza Italia che hanno fatto già richiesta per l'accesso agli atti relativi all'uomo da 637mila euro all'anno di pensione. Un assegno di quasi 50mila euro al mese maturato non solo dallo stipendio di dirigente ma anche da quella percentuale sulle cause, sempre del comune, portate a buon fine. L'opposizione vuole fare chiarezza anche se la Giunta abbia affidato ad altri avvocati alcune cause o procedimenti nonostante i molti denari versati per avere un proprio ufficio legale.
"Se la responsabilità sta in un regolamento come sostiene la stampa alla base della super-pensione dell'avvocato, intanto correggiamolo per evitare altri casi del genere. Il regolamento incriminato sembrerebbe sia stato sdoganato dal Comune di Perugia anni addietro": hanno scritto i rappresentanti dei Fratelli d'Italia e Forza Italia cercando almeno di evitare un altro pensionato d'oro in futuro.
Il regolamento incriminato stabilirebbe che la percentuale dovuta agli avvocati comunali a seguito di sentenza favorevole all’ente "avvenga per sentenze esecutive che condannino la parte avversa anche al pagamento parziale delle spese, sentenze di compensazione delle spese, rinuncia alla causa e transazione della stessa". Le competenze sembrerebbero dovute a prescindere all’esito finale, e senza tetti massimi all’incentivo. Bisogna poi tenere conto che gli avvocati dell’Ente sono comunque dipendenti-dirigenti e sommerebbero allo stipendio le competenze professionali.
