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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Un miracolo chiamato "Chianelli": 13 milioni donati, tante vite salvate

Dal dolore di una famiglia che ha perso il proprio bimbo a causa della leucemia ad una struttura che accoglie 25 anni dopo bambini malati e i loro genitori. Ecco cosa hanno fatto Franco e Luciana Chianelli

La festa dei 25 anni del Comitato Chianelli, non poteva certo essere rovinata dall’acquazzone che si è abbattuto domenica su Perugia. La festa c’è stata, e, come era facile immaginare, ha visto una grande partecipazione di volontari del Comitato, provenienti da quasi tutte le regioni Italiane.

Si tratta di familiari che hanno conosciuto la qualità dell’assistenza dell’Ospedale S. Maria della Misericordia, ma anche l’accoglienza, il calore umano e la solidarietà ricevuta dal personale del Residence “Daniele Chianelli”, inaugurato dieci anni fa.

Franco e Luciana Chianelli hanno ripercorso le tappe più importanti dei quattro lustri del Comitato, scandendo le donazioni fatte alla clinica di Ematologia e ad altre strutture per l’acquisto di costose apparecchiature, arredi e borse di studio che, nel tempo, sono state sempre più aumentate per dare forza alla Ricerca che viene effettuata nel polo unico sanitario di Perugia, considerato una eccellenza e che ha valso tanti riconoscimenti attribuiti alla struttura di Ematologia.

“In 25 anni, le donazioni sono state di 13 milioni di euro, e per questo grande impegno da parte dei benefattori di tutta Italia sentiamo di dover dire grazie per aver fatto crescere il nostro Comitato che oggi conta dodicimila sostenitori”. 

I momenti di maggiore commozione sono stati quelli legati ai ricordi di una paziente ora adulta e mamma, che agli inizi degli anni ’90 venne colpita dalla Leucemia e venne amorevolmente curata dai medici dell’allora Policlinico di Perugia, con il supporto del Comitato Chianelli  da subito si schieratosi a fianco delle famiglie. “Ho avuto salva la vita grazie alle terapie che mi vennero fatte – ha ricordato Valentina –, i miei genitori mi hanno trasmesso valori importanti e sono qui per ringraziare il Comitato Chianelli per quanto è stato dato a me e a migliaglia di persone in 25 anni di assistenza”.

Ad un anniversario così importante oltre ai pazienti guariti e ai tanti giovani ricercatori, erano presenti anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi, il direttore dell’Azienda Ospedaliera Walter Orlandi, il direttore della S.C. di Ematologia Prof. Brunangelo Falini, con tutta la sua equipe, il Prof. Andrea Velardi, direttore del programma trapianto dell’Ematologia.

Commovente e gratificante è stato l’intervento del Prof. Massimo Fabrizio Martelli, considerato unanimemente il Maestro della scuola Perugia di Ematologia: “C’era da mettersi le mani nei capelli dalla disperazione, prima che quell’incosciente di Franco Chianelli decidesse di costituire assieme, ad altri 18 genitori colpiti dal lutto per la perdita di un loro caro, scendesse in campo. Nel 1990 Franco e Luciana assieme ai primi volontari decisero di darci una mano; era impensabile che sarebbero stati raggiunti i traguardi tanto grandi, che ora sono sotto gli occhi di tutti. Chiunque ha cuore e cervello dovrebbe dire loro grazie a questi due “incoscienti” per quanto hanno realizzato – ha aggiunto il Prof. Martelli -. Il Residence prima e il progetto del CREO dopo, sono le opere più importanti realizzate dal Comitato. Ovviamente c’è stato bisogno del supporto delle istituzioni e l’Azienda Ospedaliera di Perugia ha dato il suo grande contributo nella persona del direttore Walter Orlandi”.

Anche la presidente Marini ha voluto sottolineare l’umanizzazione delle cure necessarie per una patologia tanto grave, che il Comitato Chianelli riesce a garantire ai familiari e ai pazienti di ogni età, sottoforma di assistenza, di supporto logistico. “Ho molto apprezzato l’attività dei gruppo multidisciplinare che opera all’interno delle strutture di Ematologia ed Oncoematologia Pediatrica di Perugia – ha detto la presidente Marini, che si è congratulata con i giovani ricercatori ed assistenti che in precedenza avevano esposto le attività da loro svolte”. Attività che riguardano la presa in carico dei pazienti, con il supporto della musicoterapia, dell’arte terapia, del servizio psicologico, delle insegnanti della scuola in ospedale, per proseguire con il servizio di assistenza sociale e il servizio religioso.

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