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Cronaca

Ragazzo morto in discoteca, il Tar dice no alla riapertura del Cocoricò

Il "no" è stato ribadito dal Tar dell'Emilia Romagna che ha motivato in maniera articolata la decisione. Ecco le motivazioni e le reazioni della famiglia del povero ragazzo deceduto a causa di una overdose di ecstasy

Bocciato il ricorso presentato dai proprietari del Cocoricò che hanno provato a "cancellare" il provvedimento di chiusura temporanea del questore di Rimini Maurizio dopo la morte del 16enne Lamberto Lucaccioni, stroncato da un'overdose di ecstasy dopo una serata in discoteca.

Il "no" è stato ribadito dal Tar dell'Emilia Romagna che ha così motivato la decisione: "ai sensi dell'articolo 41 della Costituzione l'iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, e quindi non deve provocare danni sproporzionati all'ambiente e alla salute e alla sicurezza pubblica; nella fattispecie il provvedimento è esercitato per un fine di 'precauzione', cioè allo scopo di provocare disaggregazione di criminalità gravitante nel luogo considerato (e non certo di sanzionare responsabilità, coinvolgimenti o inerzie del gestore); che la durata della sospensione è stata parametrata a tale esigenza, e che quindi non appaiono violati i principi di proporzionalità e adeguatezza al fine".

Da Città di Castello il padre di Lucaccioni fa sapere attraverso il suo avvocato che è soddisfatto della decisione del Tar e che apprezza e sente forte la presenza dello Stato. 

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