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Cronaca

Civitella d’Arna. Finita la festa, resta la campana. E di che qualità!

Civitella d’Arna. Finita la festa, resta la campana. E di che qualità! “Una delle fusioni più riuscite, forse la campana più bella che sia mai stata realizzata”, commenta entusiasta Lamberto Salvatori, anima della serie di eventi arnensi, convinto e attivo promoter della “Festa delle campane e del dialetto perugino”.

Il clou dell’avvenimento è stato il suggestivo spettacolo itinerante “Rievocazione Storica della Fusione delle Campane”, messo in scena dal gruppo teatrale della Proarna, e che conclude la festa, tra suggestione ed emozione. “Emozione – sottolinea Salvatori – che si è ripetuta anche la domenica della settimana successiva a quella della fusione”.

Quando, al termine della liturgia domenicale, celebrata da don Simone Sorbaioli, i presenti hanno assistito all’apertura dello stampo, che Lamberto Salvatori si era impegnato a schiudere davanti ai parrocchiani incuriositi. È da sapere che l’operazione è tutt’altro che semplice e tante sono le difficoltà. Spiega Lamberto: “Dopo la fusione del metallo, è sempre alto il rischio che la campana non venga come ci si attende”.

E precisa: “Può accadere che il bronzo non fonda, che i fori si otturino o la bassa qualità del metallo impedisca la riuscita”. Stavolta, invece, tutto è andato per il verso giusto. “In questa occasione, la campana è apparsa in tutto il suo fascino e, anche se di piccole dimensioni, ha suscitato nei presenti un applauso spontaneo e viva emozione anche per la sua gradevole sonorità”.

La preoccupazione che non tutto andasse come sperato aveva addirittura indotto a posticipare la rappresentazione storica, dato che la fusione era matura e occorreva procedere alla colatura nella forma. Ora la campana verrà ripulita, poi lucidata ed esposta vicino alle altre. Che dal 2002, anno della prima fusione contemporanea, fanno bella mostra di sé all'interno dello storico campanile, datato 1846.

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