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Cronaca Corciano

Cittadinanza onoraria a Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti all'orrore di Auschwitz

L’iniziativa, che non ha precedenti in Umbria, fa capo ad Emanuela Boccio, consigliera delegata alle pari opportunità del Comune di Corciano:"Testimone instancabile della Shoah” e capace di “trovare la forza di raccontarne l'orrore

E’ ufficiale. Al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Corciano convocato per il 26 settembre, c’è la concessione della cittadinanza onoraria a Piero Terracina. A 24 ore dalla nomina, il 27 settembre, uno degli ultimi sopravvissuti alla Shoah incontrerà di nuovo nel pomeriggio gli studenti delle scuole, dopo avere effettuato una visita nel Borgo di Solomeo, come espressamente richiesto perché affascinato tanto dalla "fabbrica del cashmere” che dallo spirito del suo fondatore, Brunello Cucinelli.

L’iniziativa, che non ha precedenti in Umbria, fa capo ad Emanuela Boccio, consigliera delegata alle pari opportunità, firmataria di uno specifico Odg , che l'Assemblea legislativa ha votato nella seduta di giovedì 30 giugno.

“Ho fatto tutto quello che era necessario perché ciò accadesse e ora che il momento è arrivato, non nego di essere emozionata - sottolinea Boccio -  le lezioni di vita, di tolleranza, di pace di cui Piero Terracina ci ha voluto onorare meritano un riconoscimento alto perché i valori che egli ha voluto trasmettere a tutti coloro che lo hanno ascoltato e in particolare ai ragazzi, sono i principi fondanti a cui l’umanità dovrebbe fare rifermento per convivere pacificamente e superare le differenze religiose, razziali, etniche, sociali, eliminando ogni pregiudizio che ci impedisca di guardare all’altro come a un essere umano, come a un fratello”.

Alla base del documento votato il 30 giugno scorso, la riflessione che Piero Terracina “testimone instancabile della Shoah” e capace di “trovare la forza di raccontarne l'orrore, in tutta Italia ed in Europa” ha scelto come interlocutori privilegiati i ragazzi, “che rappresentano il futuro della nostra città e del mondo intero”.

Nelle visite effettuate a Corciano nell’arco di 2 anni, in occasione della Giornata della Memoria, colui che rappresenta uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio ancora in vita, dice la consigliera “ci ha fatto dono dei suoi insegnamenti, instaurando un profondo legame di stima e di solidarietà con i ragazzi delle scuole e con il territorio comunale, regalandoci un’opportunità di crescita morale, civile, storica e umana”.

D’altra parte, che quest’uomo mite, addolorato, ma affatto vinto abbia lasciato un segno nella comunità corcianese, è testimoniato dal libro “Dopo il buio la luce”, ideato e realizzato dall’Istituto Benedetto Bonfigli (con il supporto dell’Amministrazione comunale). Edito da Morlacchi Editore, corredato da un Dvd e presentato di recente, raccoglie e cristallizza, a beneficio delle future generazioni, le emozioni, le riflessioni, i disegni e gli interventi musicali scaturiti dall’incontro del 1 febbraio scorso.

“L’esercizio della memoria che lui ci trasmette – aggiunge ancora Boccio - è inteso, alla Primo Levi, come esperienza collettiva, come lezione della storia, pratica costante, testarda, martellante; perché ciò che non si esercita si indebolisce, fino poi a perdersi. Terracina è una persona che di certo, in chiunque lo abbia ascoltato, ha enormemente rinvigorito la memoria e i valori che porta con sé”.

“Corciano continuerà anche in futuro a esercitare la memoria . conclude - perché le Istituzioni come l’Amministrazione Comunale e la Scuola, nel nostro caso, hanno, tra le altre, la grande responsabilità di formare le nuove generazioni e di educare i ragazzi a quei valori di giustizia, rispetto, tolleranza, fratellanza, solidarietà umana che costituiscono gli antidoti alle varie forme di orrore che anche oggi stiamo vivendo”. 

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