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Cronaca

Immigrati, "nuovi italiani": da giugno 85 cittadinanze per matrimonio

Dalla Prefettura di Perugia arrivano i dati sulle procedure di regolarizzazione dei lavoratori stranieri. Dall'1 giugno, sono stati 85 i provvedimenti di cittadinanza per matrimonio

 Dall'1 giugno ad oggi, sono stati 85 i decreti firmati dal Prefetto Vincenzo Cardellicchio per il conferimento della cittadinanza per matrimonio, di cui 74 a donne e 11 ad uomini.

I "nuovi itailani" provengono prevalentemente dall’Europa balcanica ed orientale (Ucraina 10, Russia 6, Albania 5, Moldavia 4, Polonia 3, Romania 2, Bulgaria 1, Bosnia 1), dall’America Latina (Ecuador 5, Perù 4, Brasile 4, Repubblica Dominicana 4, Cuba 3, Bolivia 1, Costa Rica 1) e dal Nord Africa (Marocco 12, Tunisia 1).

La nuova procedura sulla concessione di cittadinanza per matrimonio consente di creare una maggiore vicinanza fra l’Amministrazione dello Stato ed i nuovi cittadini che, attraverso un progetto di vita personale e familiare, hanno dimostrato la piena adesione e partecipazione ai valori ed ai principi fondanti dell'ordinamento italiano.

Quote massime di ammissione. Nel frattempo, sono state alcune decine le domande presentate nella provincia in questo primo fine settimana dall’avvio, sabato 15 settembre, della nuova procedura di emersione dei lavoratori stranieri ed hanno riguardato tutte il settore del lavoro domestico. È importante, peraltro, sottolineare che non è necessario concentrare la presentazione delle richieste nella fase iniziale della procedura, in quanto non sono state fissate quote massime di ammissione; c’è tempo, quindi fino alle 24.00 del 15 ottobre 2012.

L'iter. Lo Sportello unico per l’Immigrazione presso la Prefettura-UTG riceve le domande dal sistema informatico del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione. Successivamente, è lo stesso Sportello Unico ad acquisire dalla Questura e dalla Direzione territoriale del lavoro i previsti pareri sulla dichiarazione di emersione. Ricevuti i pareri, quindi, lo Sportello convocherà gli interessati per gli ulteriori adempimenti. Come sperimentato in altre analoghe occasioni, sono allo studio protocolli d’intesa con i diversi Enti coinvolti nella procedura per agevolarne lo svolgimento.

Giovedì 20 settembre le associazioni, i patronati che si occupano di immigrazione e l’ordine dei consulenti del lavoro si incontreranno in Prefettura per risolvere eventuali primi dubbi e/o problematiche emerse nella presentazione delle istanze. Fatte salve le ulteriori conseguenze di legge connesse alla falsità in atti, il contratto di soggiorno stipulato sulla base di una dichiarazione di emersione contenente dati non corrispondenti al vero è nullo ai sensi dell’art. 1344 del codice civile. Pertanto il permesso di soggiorno eventualmente rilasciato è revocato ai sensi dell’art. 5, comma 5, del Testo Unico Immigrazione.

Progetto “Welcome! Sul fronte delle attività volte a favorire i processi di integrazione, si colloca il progetto “Welcome! Preparare accoglienza per costruire integrazione”, frutto di una collaborazione della Prefettura con il Provveditorato alle Opere Pubbliche, presentato al Ministero dell’Interno per il finanziamento con fondi FEI. L’iniziativa prevede il riadattamento di alcuni locali di proprietà demaniale da destinarsi allo svolgimento di un percorso di informazione civica rivolto a quegli stranieri che hanno sottoscritto con il nostro Paese un accordo di integrazione.

Crediti. All'atto della stipula, infatti, allo straniero sono assegnati sedici crediti che possono essere incrementati mediante l’acquisizione di determinate conoscenze (lingua italiana, cultura civica e vita civile in Italia) e lo svolgimento di alcune attività (percorsi di istruzione e formazione professionale, titoli di studio, iscrizione al servizio sanitario nazionale, stipula di un contratto di locazione o di acquisto di una abitazione…).

A questo punto, il primo passo verso la conferma dei crediti acquisiti è proprio la frequentazione di una sessione di formazione da sostenere gratuitamente presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture. L’accordo prevede che entro due anni lo straniero raggiunga la quota di almeno 30 crediti per poter rimanere sul territorio italiano. Questi, oltre ad essere accumulati, potranno essere anche persi in alcuni casi come la commissione di reati o di gravi violazioni della legge.


 

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