Città di Castello, torna la moderna ruota per i bambini abbandonati: ecco come funziona
L’installazione della culla termica coprirà le necessità di tutta l’area comprensoriale e regionale dove non esistono, al momento, analoghe strutture. Si cerca di tutelare i neonati che sono a rischio abbandono...
All’ospedale di Città di Castello è stata inaugurata oggi (12 giugno) la culla termica donata da International Inner Wheel. La culla è stata collocata in un’area facilmente accessibile (sul lato opposto dell’ingresso principale dell’ospedale), che tuttavia garantisce la massima riservatezza a tutte quelle donne in gravi difficoltà che dovessero decidere di non riconoscere il proprio figlio e affidare il neonato alle cure del personale sanitario in una struttura protetta.
Nell’area di accesso non ci sono videocamere, la porta può essere aperta con una semplice pressione che, tramite dei sensori, allerta semplicemente la vigilanza. Attraverso un pulsante si apre la finestra dell’ambiente protetto in cui è installata la culla; una volta collocato il neonato, la porta si richiude dopo tre secondi e non può più essere riaperta fino alla presa in carico del bambino da parte del servizio di pediatria. Un passaggio velocissimo dal momento che sulla culla è puntata una telecamera che permette di allertare subito il personale sanitario.
“Iniziative di questo tipo si possono realizzare solo attivando sinergie come queste – ha detto il direttore generale Giuseppe Legato ringraziando la Inner Wheel e tutti i soggetti coinvolti – L’installazione della culla termica coprirà le necessità di tutta l’area comprensoriale e regionale dove non esistono, al momento, analoghe strutture. Per assolvere al suo principale compito, quello di tutelare la vita dei neonati a rischio di abbandono e infanticidio, è fondamentale che una culla termica debba essere collocata nell’ambito di una struttura ospedaliera dove le donne in grave difficoltà, che già possono esercitare il diritto di partorire in anonimato, da oggi potranno anche lasciare, sempre in anonimato e in assoluta sicurezza, il figlio che decidono di non riconoscere alla nascita”.
Negli ultimi decenni i media hanno riportato alla luce casi di ritrovamento di neonati abbandonati per strada o nei cassonetti dei rifiuti. Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 3mila neonati, di cui quasi il 75% da madri italiane. Dietro questi gesti estremi ci sono donne disperate che spesso non sanno di avere un’alternativa: la vigente legge italiana, infatti, consente alla donna di partorire in anonimato, di non riconoscere il proprio figlio, di darlo in adozione, di essere assistita. Nonostante ciò, i casi di abbandonano continuano.
“Ci auguriamo tutti che questi atti estremi non avvengano – ha detto la presidente nazionale Inner Wheel Nunzia Sena - ma ancora accadono! Grande è stato l'impegno per la raccolta fondi e ancora più grande quello per la sua realizzazione. Ma ne sarà valsa la pena, se potremo salvare la vita anche di un solo bambino”.