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Cronaca

Chiude il Festival del Giornalismo: la lettera di Arianna Ciccone

In una lettera aperta dal sito del festival, Arianna Ciccone scrive che non ci sono le condizioni per andare avanti e non si può fare altro che fermare il festival internazionale del giornalismo di Perugia

Una brutta notizia quella che rimbalza da questa mattina su tutti i social network, Arianna Ciccone, fondatrice del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia, ha annunciato con una lettera apparsa sul sito del festival che l'evento che da anni riunisce il mondo della stampa nella città del grifone non andrà avanti per evidenti problemi.

"Ci sono momenti in cui capisci che ti devi fermare. Che la vera forza, il vero coraggio è dire: grazie, ma no. È quello che è successo a me e a Chris con il Festival, una parte molto importante della nostra vita. Per capire perché dovrei raccontare tutta la storia del Festival: com’è nato, le mille difficoltà, gli errori, com’è cresciuto, com’è diventato un piccolo miracolo in un paese dove il talento, quando ottiene risultati, sembra un’anomalia da risolvere e non da premiare. Senza agganci politici o conoscenze, una napoletana e un inglese decidono di mettere su un evento internazionale sul giornalismo, in Italia. Roba da matti".

I motivi restano diversi e legati per lo più alla raccolta del budget che è diventato sempre più complicato vista la crescita anno dopo anno della manifestazione: "Più il Festival cresceva, diventava importante e più - paradossalmente - diventava faticoso costruire il budget per realizzarlo. «Stop at the top» dice spesso Chris. E ha ragione, se non ci sono le condizioni - e purtroppo non ci sono - bisogna fermarsi. Farlo nonostante tutto sarebbe un errore gravissimo. Il Festival deve continuare a crescere, a essere innovativo, a migliorare. I budget modesti di questi anni non sono più sostenibili. Fare il Festival a ogni costo pur di farlo, magari riducendo ospiti e giornate non è accettabile. O si va avanti migliorando o ci si ferma. Ci farà bene, magari è solo una pausa di riflessione. Se le condizioni si ripresenteranno e saranno quelle giuste per realizzare una nuova edizione degna della storia del Festival, saremo pronti a ripartire. Ma oggi è il momento di dire no".

Per la Ciccone è un vero colpo al cuore per quella 'creatura' che nel tempo ha avuto un grande risalto a tutti i livelli del mondo della comunicazione, una comunità di giovanissimi e meno giovani che si sentivano parte di un mondo che piano si avvicinava a loro.  "In questi anni migliaia di giovani sono arrivati a Perugia da tutto il mondo per partecipare al Festival: hanno fatto i reporter, i fotografi, i videomaker, si sono occupati della logistica, delle sale, hanno affiancato l'ufficio stampa, il social media team... Sono nate amicizie, storie d'amore, in tanti li vedi poi in giro per il mondo a fare i giornalisti. Non è commovente tutto questo?".

Ma alla fine Cris e Arianna si sono dovuti arrendere e tenere lì la loro creatura, in silenzio, chiusa senza tante speranze che possa ripartire e allora non restano che i saluti e "ci sarebbero troppe persone da ringraziare per tutti questi incredibili anni. Soprattutto lo staff, una squadra eccezionale di giovanissimi talenti: lo sapete quanto vi amiamo e stimiamo. Ma è bello dirvelo ancora una volta e pubblicamente. Anche grazie a voi abbiamo organizzato un evento interessante, divertente, e soprattutto aperto e onesto. E ovviamente gli sponsor che ci hanno creduto da subito e ci hanno sostenuto come hanno potuto".

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