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Cronaca

Mario Bravi riconfermato segretario generale della Cgil: "Il lavoro elemento fondante della cittadinanza"

Chiusi i lavori del XII congresso regionale della Cgil dell'Umbria, che si sono svolti da giovedì 27 marzo a sabato 29. Ricofermato Mario Bravi segretario generale della Cgil dell'Umbria

Eletto il nuovo direttivo regionale della Cgil, composto da 98 membri di cui 39 donne. Su 282 votanti, 237 si sono espressi a favore, 33 contro, con 6 astenuti, 3 schede nulle e 3 bianche. Le nomine sono arrivate al termine dei lavori del XII congresso regionale della Cgil dell'Umbria, che si sono svolti da giovedì 27 marzo a sabato 29.

Riconfermato anche Mario Bravi come segretario generale della Cgil dell'Umbria per il prossimo mandato che ha ottenuto una larga maggioranza di consensi: su 91 votanti, sono stati 73 i voti a favore (80,2%) e 17 quelli contrari, con un'astensione.

Il congresso ha anche approvato (con 4 astensioni) il documento politico elaborato da un'apposita commissione nel corso del congresso. Documento che costituisce il programma di azione del sindacato per i prossimi anni e che è scaricabile dal portale della Cgil dell'Umbria (www.cgilumbria.it). Prima delle votazioni, Vera Lamonica componente della segreteria nazionale della Cgil, ha chiuso con il suo intervento l'ampio dibattito congressuale, che nei tre giorni di lavori ha visto 33 interventi di lavoratrici e lavoratori, pensionati e studenti.

“Ci accusano di voler ostacolare il cambiamento, quando noi per primi siamo portatori di un'idea di rinnovamento profondo della società e del sistema economico – ha detto la segretaria nazionale – il problema è quale cambiamento si ha in mente. La nostra idea, che nel corso di questo congresso è transitata per migliaia di assemblee che hanno coinvolto 1 milione e 600mila persone in tutto il paese, è quella di riaffermare che il lavoro è l'elemento fondante della cittadinanza”.

La grande sfida che il sindacato e il paese hanno davanti, dunque, è quella di consolidare ed estendere i diritti, perché “ormai la metà dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia non hanno una copertura contrattuale”. Lamonica cita l'esempio di un diritto fondamentale: la maternità, diritto negato attualmente a milioni di lavoratrici precarie.  

“Oggi sotto attacco non è il sindacato in sé – ha detto ancora Lamonica - ma è un modello preciso di sindacato, quello confederale, quello che siamo noi, la Cgil, un sindacato cioè capace di avere una sua idea di cambiamento e trasformazione società. E allora – ha concluso la segretaria – tutta l'organizzazione deve farsi carico di questa sfida e adoperarsi per l'unità, nel rispetto delle diversità, ma con un comune atto di amore verso la Cgil”.

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