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Cronaca

Schiamazzi, droga e alcol, la protesta dei residenti di Porta Sole: "Siamo prigionieri del fine settimana"

Impossibile uscire o ritornare a casa in auto. Minacciati se provano a chiedere di fare meno rumore. "Si può ridurre una città così?"

Protestano i cittadini, residenti in centro storico, per la situazione invivibile che si viene a creare nei luoghi della vita notturno: “Ci saremmo aspettati attenzione da parte dell’amministrazione cittadina. È questa la maniera di trattare una città? Non c’è modo di intervenire prima che il centro diventi solo un locale a cielo aperto per tre giorni alla settimana?”.

Nei mesi di chiusura imposti dall’emergenza sanitaria era tutto surreale e silenzioso, adesso con la riapertura sono ricominciati gli schiamazzi, il degrado, le minacce e i danneggiamenti ad auto, portoni e cassette delle lettere, tutto nella più assoluta violazione delle ordinanze comunali: nessuno con la mascherina, distanziamento pressoché pari a zero.

“Se continua così i residenti del centro storico se ne andranno e l’acropoli rimarrà un contenitore che si riempie le sere del fine settimana e nient’altro” ci dice un residente della zona interessata.

I cittadini di Porta Sole (quindi piazza Michelotti, via delle Prome, piazza Piccinino, piazza Danti e le vie e viuzze collaterali) protestano per quanto avviene ogni notte, dal giovedì al sabato, dopo mezzanotte e fino alle 6 del mattino. “Siamo barricati in casa, non possiamo uscire con l’auto perché il rientro è impossibile a causa di un muro invalicabile di persone lungo la strada – afferma un altro residente - All’arrivo dell’auto le persone non si spostano, si appoggiano alla vettura accesa, vi depongono sopra il bicchiere, quando non rovesciano la birra sul parabrezza, chi improvvisa balletti pur non di non scansarsi”. Solo a fatica e perdendo molto tempo il residente riguadagna la via di casa. Spesso l’auto viene rigata con le chiavi al passaggio in mezzo alla folla.

In questi primi giorni post confinamento da Covid19, basta affacciarsi alla finestra per vedere questa massa di persone accalcate, senza mascherine, che bevono, fumano e schiamazzano. “Le vie più nascoste della zona si trasformano in discoteche, con le casse bluetooth collegate al cellulare, urla e schiamazzi, i portoni utilizzati come orinatoi, specchietti delle auto girati per stendere le piste di cocaina (anche i muretti vengono usati per questo scopo), gruppi di persone riunite per passarsi una canna e una bottiglia di vino. E se qualche residente si affaccia alla finestra chiedendo di fare meno rumore, partono insulti, minacce e anche lanci di bottiglie (dopo le 20 sarebbe vietata la vendita, ndr)” ci racconta un altro cittadino.

La combinazione alcol e droga, poi, degenera quasi sempre in liti e risse. Almeno una ogni fine settimana. I residenti sono esasperati perché non possono uscire di casa, non riescono a dormire la notte, non possono lasciare le finestre aperte nella bella stagione per il rumore e il fumo che proviene dalla piazza. La mattina, poi, lo scenario di degrado appare davanti agli occhi di tutti: bottiglie, bicchieri, cannucce, mascherine, guanti e rifiuti vari.

E in molti si domandando se sia ancora un privilegio vivere in un bellissimo centro storico, oppure una condanna.

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