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Cronaca

Perugia non dimentica: celebrazione in ricordo di monsignor Elio Bromuri

Domani, alle 10:30, terza occasione per ricordare don Elio, scomparso un anno fa, presso il Tempio di Ercolano

di Sandro Francesco Allegrini

Domenica 21 agosto, avrà luogo la terza celebrazione eucaristica nel nome e nella memoria di monsignor Elio Bromuri, mancato ai tanti estimatori e alla Chiesa perugina un anno fa. I canonici della cattedrale hanno voluto ricordarlo con una liturgia di suffragio il 17 agosto. I colleghi e i fedeli della Cappella del Vanvitelli, presso la chiesa dell’Università, hanno  pregato per don Elio alla vigilia della festa dell’Assunta. A tal proposito è da ricordare che il sacerdote giornalista si vide assegnarne la curatela dal rettore Giuseppe Rufo Ermini nel lontano 1958, quando da Aula Magna (funzione cui era stata destinata dal dopoguerra) la Cappella era stata riconsacrata e riconsegnata alla storica funzione di chiesa. Qui, nel corso degli anni, il sacerdote tenne numerosi incontri con le varie componenti dello Studium perusinum, essendo responsabile della Pastorale universitaria. Preposto al dialogo interreligioso, organizzò tante iniziative con esponenti e fedeli delle diverse confessioni. Fu anche delegato per la cultura e stette vicino ai vari vescovi titolari della diocesi di Perugia-Città della Pieve, dai quali fu apprezzato come coltissimo e discreto consigliere.

Domani, alle 10:30, terza occasione per ricordare don Elio presso il Tempio di Ercolano. Il Sodalizio di San Martino, proprietario della chiesa intestata al defensor civitatis, ne aveva nominato rettore il monsignore teologo che vi aveva abitato insieme ai suoi genitori, prima di vivere all’ostello di via Bontempi e consegnare, in epoca recente, l’appartamento soprastante al giovane collega don Francesco Benussi.

Don Elio Bromuri, teologo e musicista, raffinato esegeta delle Scritture e giornalista di vaglia, sensibile commentatore della contemporaneità, è stato direttore del settimanale della Ceu “La Voce”. Molteplici i ruoli ricoperti nella sua vita sacerdotale e culturale. È stato delegato regionale per le comunicazioni sociali, ha insegnato Filosofia al liceo, Teologia all’Istituto teologico di Assisi, Storia Religiosa d’Italia a Palazzo Gallenga. In veste di Presidente del Centro ecumenico San Martino del Verzaro, l’antica chiesa costruita sopra la cinta muraria etrusca, curò la realizzazione di incontri di fede e cultura. Nel 2012, per la sua lunga militanza, ha ricevuto il premio alla carriera istituito dall’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria. Il suo nome fu scritto anche nell’Albo d’Oro del Comune di Perugia, insieme a quello dell’antropologo Tullio Seppilli, all’attore Filippo Timi e del professor Massimo Martelli. Si trattò di un dovuto atto di “riconciliazione” tra la Chiesa perugina e la città del XX Giugno 1859. Le sue doti di cultura, umanità, amicizia e altissima spiritualità restano nel cuore di quanti lo hanno conosciuto.

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