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Cronaca

Grande festa a Castel del Piano, una via intitolata a Don Bozza per 46 anni sacerdote, intellettuale, mecenate del paese

La Sua personalità lo porta ad affrontare iniziative di carattere sociale, realizzando a Castel del piano la prima scuola dell’infanzia e di un campo da tennis parrocchiale. Era il prete di tutti

Grande festa per la cerimonia di intitolazione a Don Pietro Bozza di una strada, una traversa di Via dell’Armonia, nel quartiere di Castel del Piano dove per tanto tempo, dal 1953 al 1999, anno della sua morte, ha ricoperto l’incarico di parroco. Presenti alla cerimonia il sindaco Andrea Romizi, l’assessore Dramane Wagué, il consigliere comunale Carlo Castori, il parroco di Castel del Piano Don Francesco, amici e parenti di don Pietro, ma soprattutto tantissimi cittadini. Era stato proprio il consigliere Castori a proporre alla Commissione Toponomastica l’intitolazione, su invito dell’associazione Tre Torri di Castel del Piano, rappresentata dal suo presidente Renzo Tenerini, con l’obiettivo di valorizzare la figura di Monsignor Bozza, che per 46 anni ha guidato la locale comunità parrocchiale.

IL PERSONAGGIO - Don Bozza arrivò a Castel del Piano nel 1953, proveniente dalla Parrocchia di Col Piccione, accolto dalla comunità di fedeli con solennità ed entusiasmo collettivo. Entra come guida pastorale in un paese che non ha ancora dimenticato le tragedie della guerra da cui si sta riprendendo con difficoltà ma che non dimentica le sue solide e radicate tradizioni cristiane. Don Pietro, dotato di forte personalità e di spiccata intelligenza, si rivela per le sue doti pastorali di parroco tra la gente, facendo proprie le gioie e i dolori di tutti e partecipando, sempre con molta discrezione, agli eventi che caratterizzavano il vissuto del paese.

Tante sono le iniziative che lo vedono promotore che caratterizzano il suo sacerdozio, a partire dalla Schola Cantorum e continuando con le missioni Pastorali con la Pro Civitate di Assisi. Con il suo impegna nasce la Gifra, a cui aderiranno bambini e giovani del dopo Cresima con campus a Trevi, Montefalco, Amelia Cannara e Monteluco. La Sua personalità lo porta ad affrontare iniziative di carattere sociale, realizzando a Castel del piano la prima scuola dell’infanzia e di un campo da tennis parrocchiale, frequentato anche da noti tennisti e personaggi umbri.

Davanti alla costante crescita del paese, sente l’esigenza di far costruire una nuova Chiesa a Strozzacapponi e si adopera per la costruzione della Chiesina della Madonna del Sale. Viene nominato Monsignore, che tiene nascosto in linea allo stile di umiltà che lo ha sempre contraddistinto. Oggi, dopo venti anni dalla sua morte, arriva finalmente il giusto riconoscimento per chi ha dedicato la sua vita a Castel del piano ed alla comunità in generale.

“Non ho conosciuto don Pietro – ha detto Castori – ma so che per 46 anni è stato l’assoluto artefice di molte iniziative che hanno valorizzato Castel del piano e la sua gente. Di lui ricordiamo il carisma, le doti e qualità umane che tutti i fedeli gli riconoscono ancora oggi a 20 anni dalla sua morte, a conferma del fatto che Don Pietro è nei cuori delle persone”.

A chiudere la cerimonia è stato il sindaco Andrea Romizi che ha parlato di una bella giornata per il ricordo, la riconoscenza e l’affetto che viene riservato ad una persona che tanto ha fatto per la città e per la comunità, lasciando una importante eredità a Perugia. “Da quando sono sindaco sono sempre più consapevole dell’importanza del ruolo di chi svolge importanti funzioni al servizio della gente, come ad esempio i ministri di culto la cui missione è dedicare la propria vita, anima e corpo, alle persone, così come fece mirabilmente Don Pietro”.

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