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Cronaca

Caso Marra, ascoltata la sorella Anna: "In quella casa è successo qualcosa: troppi oggetti sono spariti"

Anna Marra non vede la sorella dall'estate del 2006 e sta portando avanti la sua personale battaglia

Si sta cercando di sviscerare ogni nodo della complessa matassa che da 11 anni avvolge di mistero la scomparsa di Sonia Marra, la studentessa pugliese originaria di Specchia di cui non si hanno più notizie dal 16 novembre del 2006. Per quella scomparsa, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio e oggi, al banco degli imputati, siede il marscianese Umberto Bindella, protagonista  di un lungo processo a suo carico. Il pm Giuseppe Petrazzini ha chiesto per lui 24 anni per omicidio.

La Corte D’Assise intanto, nella scorsa udienza ha deciso di acquisire tutte i documenti e le registrazioni delle puntate andate in onda sulla nota trasmissione Rai riguardanti il caso della giovane studentessa scomparsa e oggi in udienza, alla luce di ciò, è stata nuovamente ascoltata la testimonianza della sorella di Sonia, Anna Marra. Nonostante il tempo passato, è ancora vivo il lei il ricordo della sua sorella più piccola, anche se undici anni tendano a "sgretolare" alcuni ricordi.

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Anna Marra  non vedeva la sorella dall’estate del 2006; non erano frequentissime le chiamate tra di loro – ma quando per la prima volta è andata in casa sua, poco dopo la notizia della scomparsa di Sonia, notò che mancavano alcune cose: un giacchetto, un paio di scarpe da tennis, una maglietta. Siamo al 20 novembre 2006.  Ed è anche oggi a ribadirlo in aula, spiegando che nell’abitazione non c’erano né documenti, né portafogli. Sono gli stessi giudici della Corte a chiedere come abbia fatto a notare della scomparsa di alcuni effetti personali di Sonia. “Lei aveva poche cose, non faceva shopping, e frugando fra i suoi vestiti ho notato ciò che mancava”. Insomma, si tende a sviscerare ogni minimo dettaglio, qualsiasi particolare che possa essere utile per mettere la parola fine su un caso avvolto dal mistero. 

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E poi c’è la testimonianza di un certo  Basciu, che disse di aver notato la ragazza in un ristorante dopo la sua scomparsa. Dalla testimonianza emerse che aveva una dentatura annerita e “tagliata”, ma oggi, durante il racconto di Anna, è emerso che i denti di Sonia non erano affatto anneriti in quanto nemmeno fumava e che risulta diversa e discordante da quella fornita dal testimone. In tal senso, anche l’avvocato di parte civile, Alessandro Vesi, tende a chiarire: “In merito a quanto riferito dal teste Basciu, non è al centro l’attendibilità o meno del richiamato, ma l’analisi circa la presenza o meno di Sonia in quel ristorante e con le domande rivolte ad Anna dalla Corte, appare evidente come la donna incontrata da Besciu non sia Sonia”.

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Altro passaggio è il braccialetto che fu ritrovato in una fossa a Montemorcino (dove Sonia aveva lavorato per un periodo come segretaria). Sempre da una puntata della trasmissione di "Chi l'ha Visto", Anna avrebbe dichiarato d aver riconosciuto come appartamente a Sonia, il braccialetto - fermacapelli che le aveva regalato lei. E su questo incalza anche la difesa di Bindella, ma lei dinanzi alla Corte,, spiega: "Avevo regalato un braccialetto simile a Sonia, non escludo che possa essere appartenuto a lei". I programmi di Sonia nel futuro? "Anche quelli di tornare a Specchia". Conclude la sorella. Ma lei a casa della famiglia non ci ha più fatto ritorno. E sono ormai undici anni che ci si interroga su che fine abbia mai potuto fare questa timida ragazza: "Se veniva sgridata, piangeva". Ammette la sorella, rispondendo alle domande della Corte. Sonia era una giovane dal carattere introverso, chiuso, attaccata alle sue origini e ai suoi genitori, con cui si sentiva giornalmente al telefono. Ma da quel maledetto 16 novembre del 2006 il suo cellullare risulta spento, per sempre. Si torna il aula il prossimo 6 luglio: questa volta sarà ascoltato, come testimone, il padre di Sonia. 

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