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Cronaca

Cartasegna chiede 472mila euro al Comune: "Mi dovete pagare delle fatture"

L'avvocato Cartasegna ve lo ricordato? E' il legale che percepisce "solo" 24mila euro di pensione al mese. Adesso è però andato a bussare al portone di Palazzo dei Priori per chiedere altri 472mila per il servizio prestato

Sembra che l’avvocato Cartasegna debba riscuotere dal Comune di Perugia ancora ben 472 mila euro. Lo stesso legale ha, infatti, alcuni giorni fa inviato direttamente a Palazzo dei Priori 38 fattore che devono essere ancora liquidate dall’Amministrazione.

L’avvocato è noto alla maggior parte dei perugini per quella pensione da 24mila euro netti al mese che scatenò un tam tam mediatico su tutta la Penisola. A scatenarsi, questa mattina, 19 novembre, in II commissione consiliare il consigliere comunale di Perugia, Massimo Perari: “Cartasegna è la dimostrazione lampante dei danni che la mancanza di attenzione nella gestione della cosa pubblica può creare alle tasche dei cittadini e oggi spetta all’amministrazione del sindaco Romizi cercare di porre rimedio a questa assurda situazione frutto dei precedenti mandati”. 

E Perari fa notare che già nel corso dell’ultimo mandato proprio la V Commissione (di cui era presidente) ha approvato una risoluzione che chiedeva al sindaco di revocare l'incarico all'avvocato “d'oro”, e chiedeva anche una verifica sulla legittimità della questione. Quindi, tuona Perari: “Questa amministrazione non pagherà nemmeno un euro in più a Cartasegna se non previa verifica di tutti gli aspetti di legittimità”.

Ad intervenire in merito anche la Dicaap con una lettera aperta: "Ancora una volta l’Amministrazione è costretta a variare in negativo il bilancio comunale per pagare gli incentivi all’avvocatura. A ragion del vero ancora una volta l’Amministrazione è chiamata a trovare risorse per gli incentivi da liquidare all’ex avvocato del Comune di Perugia. Queste somme dovrebbero pagarle tutti quei consiglieri che in questi anni per ignoranza prima e, dopo la denuncia del DICCAP, per colpevole “omissione”, hanno preferito tergiversare piuttosto che revocare gli incarichi affidati dal sindaco Locchi all’ormai pensionato avvocato comunale.
Il DICCAP ha denunciato da anni questo scempio, frutto di un regolamento comunale da vergogna che tra l’altro non si è voluto modificare. Abbiamo, in totale solitudine, denunciato questa vergogna dal lontano 2009, ma a quanto pare non è fregato nulla a nessuno. Gli incarichi sono rimasti in essere e le parcelle sono continuate ad arrivare. Nel mese di luglio scorso il DICCAP ha pubblicato una nota contenente le cose da fare immediatamente (le famose “20 mosse”), coerentemente anche con la volontà di cambiamento e di risparmio che era stata pubblicizzata. Ci sembravano e ci sembrano ancora mosse indispensabili vista la loro ovvietà ma, pur essendo trascorsi diversi mesi, nulla si è ancora fatto. Il tempo passato è stato sicuramente poco per alcuni interventi ma sufficiente e, ormai anche troppo, per altri. E’ urgente modificare il regolamento comunale sui compensi destinati all’avvocatura. Il tempo in politica è certamente un fattore importante, ma non quando il suo passare cronicizza evidenti e vergognose storture la cui ricaduta sulle casse “vuote” del Comune è imbarazzante.
E allora cosa si aspetta a modificare il regolamento comunale sui compensi dell’avvocatura?

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