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Cronaca

Con un carnet di assegni rubati ci paga le cene al ristorante: 45enne a processo

La donna dovrà rispondere di ricettazione e truffa. Con gli assegni avrebbe pagato le cene al ristorante anche per gli amici

Ricettazione, falsità in scrittura privata e truffa. Con queste accuse una donna di 45 anni è finita a processo dopo che - secondo i capi d'accusa formulati dal pm - avrebbe prima acquistato/ ricevuto un carnet di assegni proveniente da furto commesso in danno di un cittadino straniero e denunciato nel gennaio del 2012 ai carabinieri.

I fatti contestati all'imputata, difesa dall'avvocato Saschia Soli, risalirebbero a gennaio del 2012 quando la donna, insieme a un gruppo di sei persone, si presenta in un noto ristorante del perugino per consumare un pranzo. Al momento del pagamento però, avrebbe compilato un assegno, proveniente dal carnet provento di furto (da qui l'accusa per ricettazione) per un importo pari a 220 euro. Avrebbe così compilato falsamente l'assegno bancario, poi consegnato a titolo di pagamento del pranzo, inducendo in errore il titolare del ristorante. Ma una volta portato all'incasso, non sarebbe stato pagato per traenza contraffazione. 

Pochi giorni, sembrerebbe ripetersi il giochetto, questa volta ai danni di un altro ristorante in provincia di Perugia. Sette ospiti a cena e a pagare, è ancora l'imputata. Il conto, di quasi 250 euro viene saldato con un assegno, ma anche in questo caso la risposta sarebbe stata la stessa: "assegno con firma di traenza illeggibile e non corrispondente". Da lì la denuncia dei ristoratori e l'inizio dell'attività d'indagine, con tanto di decreto di citazione a giudizio per la donna, finita a processo per truffa e ricettazione. Nonchè per aver falsificato la firma degli assegni. La discussione, dopo un breve rinvio di questa mattina, è stata rinviata al 5 dicembre. 

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