Carceri: aggressioni, suicidi e autolesionismo. Sottani: "Grave la carenza di personale"
I dati degli istituti umbri. Per il procuratore generale è preoccupante il crescente "clima di tensione"
Più che il sovraffollamento, sono le carenze a preoccupare il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, che tra ieri e oggi ha visitato gli istituti penitenziari dell'Umbria. Carenze che riguardano il personale, sia della polizia penitenziaria, sia di quelle figure professionali che consentirebbero di garantire una condizione migliore. Di vita per i detenuti, e di lavoro per il personale.
"La popolazione carceraria non è di molto superiore ai posti letto a disposizione, per cui la situazione sovraffollamento, tranne a Terni, è abbastanza buona. Ma la situazione è inquietante perché ho trovato un clima di maggiore tensione” ha sottlineato Sottani, uscendo dal carcere di Capanne, ultima tappa della sua vittima. Un clima di maggiore tensione “che secondo me deriva dal fatto che manca il personale, non solo di polizia penitenziaria ma tutto quel personale, quello medico per tutti i detenuti affetti da problemi psichiatrici, i servizi sociali, tutte quelle persone di competenze diverse dalla polizia penitenziaria che potrebbero servire a garantire condizioni di vita tranquilla”. Quindi, ha aggiunto ancora, “questa carenza di organico è gravissima sia per la polizia penitenziaria che per le altre ricchezze di competenze fondamentale per la riuscita di qualsiasi riforma in materia penitenziaria”
“Ho trovato una popolazione di detenuti particolarmente delusa da alcune aspettative, in particolare da alcune riforme che speravano facessero aumentare i benefici, ad esempio l’aumento dei giorni di liberazione anticipata che sono rimasti 45 quando ne venivano promessi 60. E ancora dall’ergastolo ostativo che speravano venisse eliminato quando invece, “pur riformato”, fa registrare un numero maggiore di istanze che “vengono spesso rigettate”. E questo “ha avuto come effetto indiretto l’aumento delle domande e di conseguenza dei tempi per le decisioni dei tribunali di sorveglianza che, in tutta Italia e Perugia non fa eccezione, sono lunghi”. Il procuratore generale è tornato a incontrare dirigenza, rappresentanti della polizia penitenziaria e dei detenuti dell’Umbria dopo i ripetuti episodi di violenza che si sono registrati, anche, ma non solo, per la presenza, aumentata negli ultimi mesi come sottolineano i sindacati, di detenuti psichiatrici. “In Umbria un problema è la mancata istituzione del Rems, promesso più volte ma ancora non realizzato. Certo il Rems non risolve il problema della presenza dei detenuti psichiatrici all’interno del carcere, condannati normalmente e quindi non destinati a un Rems. Per detenuti con problemi di natura psichiatrica servirebbe “un’assistenza sanitaria tempestiva che manca” ha aggiunto ancora Sottani.
Andando a guardare i numeri, la situazione più critica dal punto di vista dei reclusi è quella della Casa circondariale di Terni, che a fronte di una capienza regolamentare di 416 posti letto ospita 510 detenuti, di cui 111 cittadini stranieri. La Casa di reclusione di Spoleto prevede 456 posti letto e ospita attualmente 458 ristretti (51 stranieri). La situazione della Casa di reclusione di Orvieto è di 116 detenuti a fronte di 97 posti previsti (41 stranieri). La Casa circondariale di Perugia ha una capienza regolamentare di 328 posti letto a fronte di 339 presenti (193 stranieri). Solo qui è presente la sezione femminile, con 51 donne detenute di cui 23 cittadine straniere.
Grave, invece, sottolinea ancora il prcuratore Sottani, la carenza di personale di polizia penitenziaria: la casa circondariale di Terni, ove sono previsti 241 agenti, ne ha attualmente effettivi 196. A Spoleto sono previsti 281 agenti, sono in servizio 237. Il carcere di Orvieto prevede 61 agenti, effettivi 48. Infine, nella Casa circondariale di Perugia, sono previsti 248 poliziotti, sono in servizio solo 208.
La grave carenza di personale rende quindi molto difficile garantire i servizi rieducativi e l’attività di vigilanza dei reclusi. Gli incontri infatti sono serviti anche ad affrontare i problemi della circolazione della droga all’interno degli istituti penitenziari, oltre che di cellulari e dei casi aggressione al personale, di autolesionismo, suicidi o tentato suicidio, i cui numeri anche in Umbria sono purtroppo preoccupanti. A Terni, nel corso del 2023, si sono verificati 7 tentati suicidi e due suicidi; 28 i casi di autolesionismo e 5 aggressioni, sia fisiche che verbali, al personale di polizia penitenziaria. Nel carcere di Spoleto si sono avuti 8 tentati suicidi, 76 casi di autolesionismo e 13 aggressioni agli agenti. La situazione di Orvieto è di nessun tentato suicidio o suicidio, 3 casi di autolesionismo, nessuna aggressione alla polizia. Perugia nel corso di quest’anno ha avuto 9 tentati suicidi, 84 casi di autolesionismo e 28 aggressioni ai poliziotti. A tal proposito il Procuratore ha sottolineato l’impegno della Procura Generale nell’attività di coordinamento degli uffici requirenti della nostra regione al fine di contenere questi gravi fenomeni.
I detenuti hanno sollevato con particolare vigore la criticità rappresentata dei ritardi nelle decisioni giudiziali del Tribunale di Sorveglianza. Il procuratore generale ha ricordato le iniziative adottate, anche dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza, per ridurre il problema ed ha e ricordato le gravi carenze nell’organico del personale amministrativo dell’Ufficio stesso.
Infine, altro tema emerso dagli incontri, affrontato soprattutto da parte dei detenuti in regime di alta sicurezza, è quello del mancato riconoscimento dei benefici chiesti a seguito della riforma dell’ergastolo ostativo e più in generale dei benefici introdotti con la Riforma Cartabia. Il Procuratore Generale ha evidenziato come gli istituti di giustizia riparativa, sicuramente condivisibili nell’ispirazione di fondo, e la riforma dell’ergastolo ostativo richiedono tuttavia un investimento da parte del ministero in termini di risorse e personale, in quanto le stesse novità hanno, per un verso, ulteriormente dilatato i tempi di decisione per l’aggravio della procedure amministrative e per l’aumento esponenziale di richieste di benefici e, dall’altro, non hanno comportato un’automatica concessione dei benefici in favore dei detenuti per gravi reati, in quanto l’attuale normativa impone una rigorosa valutazione della sussistenza dei presupposti necessari per ottenere i benefici richiesti.
Sottani si è congratulato per le numerose attività portate avanti dai quattro istituti penitenziari della nostra regione, di cui l’attività teatrale con la messa in scena di alcune opere anche in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, oltre che al Teatro Morlacchi di Perugia e in alcuni teatri dell’orvietano è solo una, anche se la più emblematica, delle iniziative intraprese.