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Cronaca Spoleto

Spoleto, troppo lento nella consegna dei pacchi: detenuto aggredisce un agente, ma viene assolto

Secondo i giudici non avrebbe commesso il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, ma solo rivolto un'espressione di "volgarità ingiuriosa"

Il detenuto che si avvicina con fare minaccioso all’agente della Penitenziaria che non ha ancora consegnato la posta, non commette il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

Il Tribunale di Spoleto ha assolto da questo reato “il detenuto che aveva minacciato e aggredito l’agente della penitenziaria, che aveva smistato i pacchi dei detenuti, per non avergli ancora recapitato un suo pacco”.

Secondo i giudici di Spoleto, come riporta il massimario della Corte d’appello, “detta condotta, rivolta nei confronti di un pubblico ufficiale come reazione alla pregressa attività dello stesso, non era infatti diretta a costringere” l’agente a compiere “un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, ma era solo espressione di volgarità ingiuriosa e di un atteggiamento genericamente minaccioso”.

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