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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Capanne

Capanne, poliziotto aggredito al collo da un detenuto: "Ennesimo e grave episodio"

E' accaduto nella mattinata di oggi: l'aggressione è stata fermata grazie all'intervento di altri due agenti

Ancora un altro episodio di violenza in un carcere umbro, a denunciarlo è il  Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che evidenzia l’ultimo evento critico accaduto nella struttura detentiva di Capanne a Perugia. 

E' accaduto nella mattinata di oggi; un detenuto magrebino ha aggredito un poliziotto penitenziario durante "la battituta e conta".  Appena entraro in cella, l'agente è stato aggredito senza nessun motivo al collo dal detenuto che ha cercato di togliergli il martello che si usa per la consueta battitura nelle inferriate (si usa per verificare che non siano state segate le sbarre). 

Violenta aggressione al carcere di Capanne: agente preso a pugni e ferito

 "Ne è nata una lunga colluttazione, risolta fortunatamente senza conseguenze gravi solo grazie alla prontezza di altri due poliziotti penitenziari intervenuti in soccorso"- spiega Fabrizio Bonino. segretario nazionale del Sappe. Anche Donato Capece, segretario generale, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Perugia” e giudica la condotta del detenuto che ha aggredito l’Agente “irresponsabile e gravissima.

"Questa è l’ennesima aggressione che si registra in un carcere dell’Umbria e questo dovrebbe seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari. Eppure, si continua a trascurare queste continue criticità, colpevolmente”.

In carcere fondamentalista islamico aggredisce brutalmente un agente penitenziario

''E' sintomatico”, aggiunge il leader dei Baschi Azzurri, “che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere oltre 20mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia''.

“Il dato oggettivo è però un altro” conclude Capece: “le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili: 896 nel 2011, 920 nel 2012, 955 nel 2013 e solamente 811 nel 2014, soprattutto in Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria. Auspico che l’autorevole richiamo del Capo dello Stato sull’espulsione degli immigrati pericolosi che commettono reati, a cominciare da quelli detenuti, induca il Governo a definire Accordi concreti con i Paesi dai quali provengono gli stranieri detenuti in Italia ”.

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