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Cronaca Ponte San Giovanni

Capostazione "pugnalato": in molti ora vogliono Ponte S.Giovanni "comune"

Il 21 marzo intorno alle 21,30 ennesima caccia all'uomo alla stazione di Ponte San Giovanni. Ferito capostazione. La rabbia dei colleghi. Il Comitato sicurezza lancia una provocazione per "avere dei controlli"

Da poco passate le 21,30 - del 21 marzo -  hanno messo in atto una vera e proprio caccia all'uomo senza nessun motivo e decidendo l'agguato in pochi secondi. L'obiettivo di tre magrebini è stato il capostazione della Stazione Ferroviaria di Ponte San Giovanni già tristemente famosa per le spaccate al bar e le risse che si ripetono costantemente. I tre si trovavano lungo i binari e probabilmente erano "fatti". Il capostazione avrebbe detto loro qualcosa dato che stavano prendendo di mira un ragazzo che attendeva il treno. A quel punto il branco si è rivoltato contro l'uomo colpendolo con una bottiglia in volto e al torace con una coltellata.

Il capostazione ha avuto però la forza di chiudersi dentro un ufficio per avvertire i carabinieri ma mentre componeva il numero i magrebini hanno devastato la porta a vetri con massi e calci entrando così nell'ufficio e colpendolo di nuovo. Per fortuna il capotreno, secondo i sanitari del Santa Maria della Misericordia, ha riportato una ferita guaribile in 10 giorni di prognosi. Ma la situazione alla Stazione di Ponte San Giovanni si sta facendo sempre più grave: paradossalmente peggio di Fontivegge dove c'è un controllo maggiore. 

COMITATO PER LA SICUREZZA - L'ennesima violenza starebbe facendo tornare di moda anche la grande tentanzione di una Ponte San Giovanni indipendente: ovvero con un proprio municipio, delle forze dell'ordine ad hoc e un posto dunque di polizia ferroviaria anche alla Stazione. Sembra più irreale che possibile. Ma se ne sta parlando. Lo ha fatto il portavoce del comitato per la sicurezza Franco Granocchia: “Siamo pronti ad azioni durissime di protesta se il Comune e le forze dell’ordine non interverranno per restituire ai cittadini una condizione di sicurezza alla stazione di Ponte San Giovanni. Oggi è tempo di intervenire, senza più tentennamenti. Se serve un presidio lo si metta in atto, per rispetto a quei tanti cittadini, viaggiatori e lavoratori che hanno il sacrosanto diritto di trovare in luogo pubblico e di servizio sicurezza e tutela. Un quartiere di circa 20 mila abitanti non può continuare ad essere così trascurato dal capoluogo, è davanti a fatti di tale gravità che torna in mente il mai sopito desiderio di Ponte San Giovanni di rivendicare la propria autonomia”. Una provocazione: eppure al Ponte c'è chi lo vorrebbe da tempo.

SINDACATO E STORIE DI VIOLENZA - Il capotreno braccato dai magrebini è soltanto uno dei tanti episodi di violenza dentro e fuori dai treni che i lavoratori devono subire. "Più volte abbiamo denunciato situazioni - raccontano dalla Filt - al limite, con il personale da noi rappresentato costretto a “mediare” con i senzatetto che dormono nelle carrozze, oppure con i consumatori di eroina che, purtroppo, usufruiscono degli spazi pubblici della stazione per drogarsi , oltre alle numerose e ormai quasi endemiche aggressioni ai capitreno, in costante aumento negli ultimi anni. "Purtroppo, sempre più assistiamo a casi di “ultimi” che se la prendono con i “penultimi”, spezzando quella solidarietà sociale a noi tanto cara, pertanto chiediamo a gran voce che la sicurezza del personale in stazione e dei clienti sia garantita, e che si faccia di più per combattere il disagio sociale e l’ emarginazione, due fattori primari in cui tali situazioni si generano e che ad oggi risultano assai aggravati dalla pesantissima crisi economica che stiamo vivendo".

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