Caos Procure, Palamara chiede di ricusare i giudici del processo per corruzione
Processo aperto e subito rinviato al 12 aprile
Chiede la ricusazioni dei giudici di fronte ai quali deve rispondere dell'accusa di corruzione per l'esercizio delle sue funzioni. Luca Palamara, ex consigliere del Csm, tramite i suoi legali, gli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampionni, ha chiesto alla Corte d'appello di ricusare la presidente del I Collegio, Carla Maria Giangamboni, e il giudice Serena Ciliberto, perchè iscritte all'Associazione nazionale magistrati. Anm che ha chiesto di costituirsi parte civile contro Palamara. Per questo, secondo i legali, verrebbero meno “i requisiti di imparzialità, indipendenza e terzietà, sostanziale come apparente, del Collegio competente a decidere sulla ammissibilità e fondatezza della pretesa risarcitoria dell’Anm”.
Gli stessi giudici avevano chiesto di potersi astenere dal giudicare Palamara, ma il presidente del Tribunale di Perugia aveva respinto questa richiesta. I difensori di Palamara intervengono, nella loro richiesta, anche sulla rivalsa risarcitoria “anche dei danni morali, formulata dall’Anm”. “Oltre ad essere un assoluto inedito nel panorama giudiziario, ad esempio nessuna costituzione di parte civile risulta annunciata dalla stessa Anm nei confronti del dottor Davigo nell’ambito del procedimento penale pendente nei suoi confronti a Brescia appare fondata su quegli stessi presupposti di critica all’operato del dottor Palamara nell’esercizio delle proprie prerogative di membro dell’Anm”.
Per i difensori di Palamara, inoltre, si evidenzia “l’asimmetria del provvedimento del presidente del Tribunale di Perugia di rigetto della richiesta di astensione con la precedente decisione sul dottor Narducci”. in quel caso “il Presidente del Tribunale di Perugia" ha "ravvisato i gravi motivi di convenienza per autorizzare l’astensione di quel giudice sulla base dell’attività politico giudiziaria di questi. Circostanza obiettivamente di minor rilievo se paragonata al caso di specie ove il giudice è chiamato a pronunciarsi sulla pretesa risarcitoria dell’associazione di cui fa parte in maniera organica ed attiva”.
I giudici hanno scelto di sospendere il processo, in attesa della decisione della Corte d'appello, rinviando al 12 aprile per conoscere le decisioni dei giudici di secondo grado.
L'ex consigliere del Csm, con Adele Attisani, è accusato dalla Procura della Repubblica di Perugia di aver ottenuto varie utilità per sé e per Attisani dall’imprenditore Maurizio Centofanti: “Luca Palamara, prima quale sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma ed esponente di spicco dell'Associazione Nazionale magistrati fino al 24 settembre 2014, successivamente quale componente del Consiglio Superiore della Magistratura e magistrato fuori ruolo - si legge nel capo di imputazione - ricevevano da Fabrizio Centofanti le utilità per l'esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri".
Per l’accusa, Attisani sarebbe stata l’istigatrice dei comportamenti illeciti di Palamara.