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Cronaca

Canone, la Rai fa pagare il Comune come fosse un albergo

Oltre 401 euro di speciale abbonamento per ogni apparecchio messo a disposizione, tramite televideo locale, agli uffici aperti al pubblico e a quelli di protezione civile e dei vigili urbani

La Rai bussa alle porte del Comune di Perugia per farsi pagare speciali abbonamenti degli apparecchi televisivi presenti negli uffici aperti al pubblico. Eh già perché il “la televisione pubblica” non contempla la “pubblica utilità” in “luoghi pubblici”.

Lasciando da parte il gioco di parole, il canone della Rai deve essere pagato dalle amministrazione locali anche se inserito in uffici chiave: come sportello del cittadino, ufficio di cittadinanza, ufficio turistico e forze dell’ordine locali che tramite il televideo permettono ai cittadini di ottenere risposte immediate o semplici messaggi amministrativi.

A pagare, secondo la determina dirigenziale numero 3, il canone persino la centrale dei vigili urbani in Piazza IV Novembre: Il Comune per i suoi apparecchi ha corrisposto qualcosa come 401 euro per un singolo televisore di servizio. Eppure gli agenti non è che passino il tempo a guardare film ma hanno l’obbligo di monitorare meteo, emergenza di protezione civile e di ordine pubblico. La tariffa chiesta al Comune equivale a quella degli “alberghi con 4 e 3 stelle e pensioni con 3 stelle”. E lo chiamano servizio pubblico.

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