Canile, aumentano i casi di abbandono in vista dell'estate: 500 pelosi senza casa
Nuovi programmi per fronteggiare il problema dell'abbandono, ma gli amici a quattro zampe che rimangono senza famiglia sono ancora troppi
Gli ospiti a quattro zampe al canile di Collestrada sono tanti, troppi, ma rischiano di aumentare con l’arrivo dell’estate. Un fenomeno che si cerca di fronteggiare in tutti i modi. Il 50% degli ospiti sono muniti di microchip e quindi è più facile risalire ai proprietari che il più delle volte li hanno smarriti e sono felici di riaccoglierli. Ma non sempre purtroppo è così. La permanenza nel canile sanitario – dove si provvede alle prime cure –si cerca di renderla il più breve possibile.
Solitamente il primo step per i cani microchippati è l'affido che diventa adozione definitiva dopo 60 giorni. Termine oltre il quale una minima parte viene consegnata al rifugio gestito dall'Enpa che ospita 500 cani, ubicato a pochi metri dalla struttura della Asl.
A voler toccare con mano il problema, questa mattina, una delegazione della Provincia di Perugia, guidata dal vicepresidente Aviano Rossi e dalla dirigente Maria Teresa Paris, responsabile dello Sportello a 4 Zampe è stata accolta nella struttura dalla dottoressa Stefania Mancini, responsabile U.O.S., igiene urbana e prevenzione randagismo dell'Asl 1, con lei anche la dottoressa Maria Chiara Catalani, comportamentalista del mondo animale e la dottoressa Tiziana Pagliacci, responsabile dell'ambulatorio veterinario di Collestrada.
Ed è infatti grazie alla collaborazione tra Asl 1, Università e Provincia di Perugia è nato un progetto che si pone l'obiettivo di promuovere e incentivare la pratica delle buone adozioni dei cani randagi, abbandonati o in stato di abbandono. La Provincia ha messo a disposizione il proprio sito e la pagina Facebook dello “Spoletello a 4 Zampe”.
Il progetto “Randagiando” fornisce invece servizi specialistici e chirurgici di particolare complessità, mentre la Asl, oltre ai veterinari mette a disposizione otto accalappiatori e i mezzi per il recupero degli animali. Un lavoro di squadra che sta dando interessanti frutti, basti dire che sono in aumento le adozioni.
Per incrementare le adozioni sono in tutto tre i punti fondamentali. Il primo si chiama “svuota canili”: una campagna per i microchip; severe multe a chi non microchippa o abbandona i cani; buone adozioni. Per quest'ultimo aspetto entrano in campo i comportamentalisti e una serie di volontari che interagiscono ogni giorno con i cani della struttura portandoli a spasso, giocandoci ed educandoli in modo da tirar fuori il meglio da ogni animale. Tutto ciò ha diminuito l'aggressività dei cani rendendoli inoltre perfetti per le adozioni. Nel sito è pronto un progetto di ristrutturazione che andrà a migliorare ulteriormente la situazione logistica del canile sanitario facendone a tutti gli effetti una struttura all'avanguardia in Italia non solo dal punto di vista delle prestazioni medico-sanitarie.