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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Al Canile comunale si sorride, crescono sempre di più le adozioni di cani

Ottime cifre quelle distribuite dal Canile Comunale di Perugia che registra un aumento del 60% delle adoizoni nell'ultimo periodo. La salute del canile va sempre meglio grazie all'ottimo lavoro della struttura comunale

L'amore per gli animali del popolo umbro non è secondo a nessuno e questo si evince anche dai dati delle ultime adozioni nel Canile Comunale Sanitario di Perugia. Infatti il centro di prima accoglienza per le zone di Perugia, Torgiano, Deruta, Corciano, Collazzone e Marsciano, continua a registrare un costante incremento di adozioni con un incredibile +60% nell'ultimo periodo, grazie anche alla collaudata collaborazione con la facoltà di medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia.

"I cani che stazionano al canile sanitario, - spiega Stefania Mancini, responsabile del servizio di Igiene Urbana e Prevenzione del Randagismo della USL Umbria 1 - sono sempre tanti, mediamente dai 90 ai 100, e questo perché sono cresciuti negli anni gli interventi per accalappiamento, da 504 nel 2008 siamo passati a 733 catture nel 2012, e perché spesso molti cani, dopo i 60 giorni di ricovero utili a far fronte a tutte le necessità sanitarie e giuridiche, non possono essere trasferiti alla sezione Rifugio dell’ENPA, ugualmente sovraffollata. In attesa che proseguano le opere di adeguamento e ampliamento strutturale, il servizio riesce sempre a garantire il benessere dei cani ricoverati, in termini di controlli sanitari, nutrizione e pulizia, grazie al lavoro di tutti gli  operatori coinvolti. In particolare, grazie al progetto ‘RandAgiamo’, condiviso con il Laboratorio di Etologia e Benessere Animale (LEBA) del dipartimento di Scienze Biopatologiche e Igiene delle produzioni Animali Alimentari (SBIAA) della facoltà di medicina veterinaria di Perugia, da quattro anni continuiamo a registrare un costante incremento delle adozioni che nel 2012 ha raggiunto il 72% dei cani rimasti a nostro carico, contro il 37% che registravamo nel 2009. Lo scorso anno, infatti, dei 733 cani randagi accalappiati, 316 sono rimasti in carico al canile, in quanto sprovvisti di dispositivo identificativo o microchip e non reclamati, e di questi ben 228 sono stati dati in affido definitivo".

Oltre ad aver aumentato le adozioni e il grado di soddisfazione dei nuovi proprietari adottanti, grazie all’assistenza su cui possono contare anche dopo l’adozione, l’attuazione del progetto RandAgiamo ha migliorato anche il clima e la convivenza all’interno del canile stesso, riducendo drasticamente i casi di aggressione tra i cani presenti.

"Attraverso questo progetto - spiega Silvana Diverio, responsabile di 'RandAgiamo' per l’Università degli Studi di Perugia – abbiamo messo a punto un percorso di formazione dei cani per favorirne l’adozione. Per facilitare la sua introduzione in un futuro ambito familiare, ogni cane viene valutato dal punto di vista comportamentale e poi formato attraverso un percorso di educazione che consiste in tre incontri settimanali per due settimane e altri incontri a distanza per il mantenimento delle abilità acquisite, in cui rientrano mettere la pettorina, guida al guinzaglio, saper guardare il conduttore per comunicare e ricevere istruzioni come sedersi, arrestarsi".

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