Tempi troppo lunghi nei procedimenti con detenuti, la protesta degli avvocati: "Vanificato il percorso di rieducazione"
Indetto dalla Camera penale di Perugia lo stato di agitazione. Lunedì 12 settembre visita a Capanne con l'associazione "Nessuno tocchi Caino"
Gli avvocati del foro perugino in stato di agitazione per la durata eccessiva dei procedimenti presso il Tribunale di Sorveglianza.
Il consiglio direttivo della Camera Penale di Perugia "Fabio Dean", presieduto dall’avvocato Marco Angelini, “ha deliberato di proclamare lo stato di agitazione per denunciare un'eccessiva dilazione nei tempi di definizione dei procedimenti, sia monocratici che collegiali, trattati dalla Magistratura di Sorveglianza di Perugia”.
Per l’organo che rappresenta gli avvocati penalisti “si tratta di ritardi che finiscono per incidere profondamente sull'attuazione dei diritti delle persone detenute ad ottenere in tempi ragionevoli le misure alternative alla detenzione, i permessi premio e gli altri benefici previsti dall'Ordinamento Penitenziario e che, di fatto, rendono assai più difficoltoso, se non vanificandolo, il percorso di rieducazione e risocializzazione sancito dalla Carta costituzionale”.
Una problematica di cui si parla da tempo e che è stata affrontata anche nel corso dell’apertura dell’anno giudiziario con numeri e casi, ma che “sta avendo gravi ripercussioni all'interno degli istituti penitenziari del nostro Distretto. Nell'ambito del proclamato stato di agitazione saranno intraprese numerose iniziative volte a sensibilizzare gli organi giudiziari e tutti gli operatori e addetti del settore”.
Una prima iniziativa pubblica si svolgerà lunedì 12 settembre “insieme all'Associazione ‘Nessuno Tocchi Caino’ che prevede visita presso la Casa Circondariale di Perugia e successiva conferenza stampa, alla quale saranno invitati anche gli organi di informazione”.