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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Cambiare il minimetrò, ma c'è chi lo difende: "E' un 'opera innovativa, è il centro storico che va reso attrattivo"

Tra gli interventi, numerosi e motivati, sul tema Minimetro – tra chi sostiene il potenziamento e chi la messa fuori servizio, c'è anche la posizione di Giuseppe Lucidi, consulente free lance

Tra gli interventi, numerosi e motivati, sul tema Minimetro – tra chi sostiene il potenziamento e chi la messa fuori servizio del brucomela, insistendo sui costi esorbitanti – ci pare equilibrata e consapevole la posizione assunta sul social Amici dell’Accademia del Dónca da Giuseppe Lucidi (consulente free lance per lo sviluppo delle strutture e dinamiche organizzative a rete).

Qual è, in sintesi, la sua posizione?

“Il Minimetro non è inutile. È, al contrario, un'opera interessante, innovativa e ammirata”.

Allora, dove sta il difetto?

“Il problema è che i "soloni" progettuali e politici perugini (vedi la diatriba intorno agli Arconi ) non riescono a produrre idee utili per rendere il centro storico attrattivo”.

Cosa intende con questo termine?

“Voglio dire: ricco di una pluralità di attività artigianali e di iniziative culturali, grazie alle quali sia possibile assicurare un adeguato afflusso di persone. Oggi, d’altra parte, cosa si viene a fare in un Centro storico, ormai spogliato di attrattive e di funzioni?”.

Sarebbe utile, a suo avviso, un potenziamento del Minimetro, anche allo scopo di rendere appetibile la città e accrescere il fascino di Perugia?

“Credo proprio di sì! La presenza del Minimetro e delle scale mobili (altra suggestiva realizzazione sulla quale sono caduti giudizi e pregiudizi ingenerosi ) dovrebbe fungere da forte stimolo per spremere le meningi intorpidite della classe dirigente e accademica di questa bellissima città, forse immeritata dai perugini di oggi”.

Cosa pensa dell’idea di sviluppare il progetto verso il nuovo ospedale?

“Credo che potrebbe rivelarsi una prospettiva interessante”.

Per fare il punto, come concluderebbe?

“Per tentare di sintetizzare, almeno provvisoriamente, il dibattito, potrei dire: il Minimetro c'è e ci resterà, malgrado sterili recriminazioni. Vale quindi la pena di esaltarne i punti di eccellenza e sfruttarne le potenzialità”.

Cosa pensa del fatto che comporta costi elevatissimi?

“Si potrebbe migliorarne il bilancio attraverso "illuminati" progetti di sviluppo del centro storico (questo è il vero punto critico). Per coprire le emergenze logistiche evidenti, come quella dell'ospedale, si potrebbero valutare progetti di fattibilità di sviluppo o d'integrazione del Minimetro, anche attraverso una eventuale messa in rete con il sistema fcu/ffss”.

Insomma, concorda con l’ipotesi di Fressoia e Trecchiodi, della metropolitana di superficie!

“L'importante è non perdersi in oziose contrapposizioni politiche e polemiche snervanti, che frenano, o rendono impossibili, iniziative volte al reale miglioramento di una città che ha grandi potenzialità... Basterebbe amarla seriamente, senza rivalità, portato infantile di anacronistiche ideologie”.

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