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Cronaca

Famiglie umbre rinunciano alla carne: alla fame come 50 anni fa

Federcarni lancia l'allarme, negli ultimi mesi gli operatori del settore hanno rilevato un calo del 15-10% nelle vendita di carne, mentre è parallelamente cresciuto il consumo di pasta e di pane

Se la crisi esiste e si fa sentire è evidente anche dai dati relativi ai consumi, ormai costantemente in discesa da mesi a questa parte, in questo caso però, il dato è riferito alle tavole degli umbri, che non per scelta, ma per effetto della crisi, cambiano aspetto e vedono scendere la presenza di carne. Un effetto della crisi che in sostanza costringe a fare pesanti rinunce anche in fatto di prodotti alimentari e che vede aumentare di poco il consumo di pasta e pane, beni più accessibili, nei confronti della carne, negli ultimi mesi gli operatori del settore hanno rilevato un calo del 15-10% nelle vendita di carne.

Uno scenario emerso nel corso dell'Assemblea regionale di Federcarni-Confcommercio, a cui hanno partecipato, oltre ai vertici Federcarni della provincia di Perugia e di Terni, anche il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, il presidente nazionale Federcarni Maurizio Arosio, la presidente dell'Universita' dei Sapori Anna Rita Fioroni, il direttore Confcommercio della provincia di Perugia Vasco Gargaglia.

"La nostra categoria - ha sottolineato il presidente Federcarni della provincia di Perugia Paolo Roselletti - è impegnata a coniugare i valori della tradizione con l'esigenza di rinnovamento, e in questo percorso la parola d'ordine è professionalità". Federcarni è infatti impegnata nella tutela della categoria, attraverso un controllo della produzione, "contro il fenomeno delle macellazioni abusive e di quelle private all'interno degli stessi mattatoi, in numero eccessivo in rapporto alla popolazione del territorio, e quindi sicuramente destinate al commercio illecito".

Sarà importante costruira anche un diverso approccio al consumo di carne un valore aggiunto che come sottolineato dal vice presidente Federcarni della provincia di Perugia Lucio Tabarrini: "è l'esperienza e il rapporto di fiducia con il consumatore, a cui ci impegnano ad offrire competenza, sicurezza della qualità, e soluzioni giuste per ogni esigenza. Allora alla crisi si può reagire non semplicemente rinunciando alla carne, ma imparando ad apprezzare tagli meno nobili, quindi meno costosi, ma ugualmente appetibili".

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