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Cronaca

Caso Suarez, le 'anomalie' dell'esame e il silenzio 'tattico' con tifosi e giornalisti

Dalla mezz'ora scarsa passata davanti alla commissione (il tempo normalmente previsto è di due ore e mezza) alla riservatezza mostrata all'uscita: fa discutere l'esame per l'attestato B1 sostenuto dal calciatore uruguagio all'Università per Stranieri

L'esame di Luis Suarez all'Università per Stranieri fa discutere da giorni, già prima del 'blitz' con cui il centravanti uruguaiano del Barcellona si è presentato giovedì scorso (17 settembre) in Umbria per conseguire l'attestato di conoscenza della lingua italiana livello B1 e dell'inchiesta per irregolarità avviata nelle ultime ore dalla Procura di Perugia. Un documento, l'attestato in questione, reso necessario nel 2018 dal decreto Salvini su immigrazione e sicurezza per ottenere la cittadinanza italiana e, nel caso del 'Pistolero' (che ha la moglie di origine friulana), per ottenere poi quello 'status' di comunitario molto prezioso in ottica calciomercato (tanto che anche la Juventus seguiva da vicino l'evoluzione della vicenda).

Dopo essersi allenato al mattino a Barcellona con Messi e gli altri compagni, giovedì scorso Suarez si è infilato in un jet privato per raggiungere Sant'Egidio e poi in taxi la sede distaccata dell'ateneo nel cuore del parco Santa Margherita. Circa mezz'ora il tempo impiegato lì per convincere la commissione (i professori Lorenzo Rocca e Danilo Rini) a promuoverlo per poi riprendere il taxi e compiere il viaggio di ritorno con in mano il tanto agognato attestato. Nemmeno un saluto ai tanti fan che si erano radunati fuori dall'Università per salutarlo o magari 'strappargli' un selfie', nessuna parola ai microfoni del folto manipolo di giornalisti presenti.

Suarez, l'Università per Stranieri di Perugia: "Esame svolto secondo prassi"

Un silenzio forse 'tattico', dettato dal timore che l'attaccante potesse mostrare le difficoltà linguistiche descritte del resto nei giorni precedenti all'esame da Stefania Spina, professoressa dell'ateneo incaricata della preparazione del calciatore in vista dell'esame a Perugia: "Non coniuga i verbi, parla all'infinito", diceva a un interlocutore anonimo secondo quanto emerge dalle intercettazioni del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia. "Il mio timore qual è - avvertiva invece il professor Rocca, intercettato durante una conversazione con la rettice Giuliana Grego Bolli - che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande, in italiano e la persona va in crisi. Quindi un po' di preoccupazione ce l'ho perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male".

Ma al di là di questo, a lasciare sorpresi, è stata soprattutto la velocità di un esame che normalmente può durare due ore e mezza, come si legge nella scheda tecnica dello stesso ateneo. Due le prove previste, una scritta divisa in tre parti con due ore e venti minuti di tempo a disposizione dei candidati (comprensione della lettura, produzione di testi scritti e comprensione dell'ascolto) e una orale della durata di 10-12 minuti. Due ore e mezza contro i trenta muniti passati da Suarez (foto ricordo comprese) tra le mura dell'ateneo, che secondo la Procura di Perugia avrebbe istituito la sessione straordinaria del 17 settembre 'ad hoc' per il calciatore.

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