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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

"Vado in macchina a prendere il coltello e vi taglio la gola", Daspo di 1 anno per le minacce alla terna arbitrale

L'episodio al termine di una partita in un campo della provincia di Perugia. Il Tar respinge il ricorso: "Il comportamento ha messo a rischio la sicurezza pubblica"

Preparatore dei portieri minaccia la terna arbitrale e viene raggiunto dal Daspo e non può “accedere a tutti i luoghi in cui si svolgono tutte le manifestazioni sportive di calcio e Coppa Italia, coppe internazionali, campionato e amichevoli alle quali partecipino squadre di calcio militanti in campionati nazionali professionistici e dilettantistici regolarmente iscritte alla FIGC”, ma anche a “tutte le competizioni ufficiali ed amichevoli delle rispettive nazionali italiane nonché, da due ore prima a due ore dopo il termine dell’incontro di calcio, dai luoghi: antistanti gli stadi i occasione delle partite cui partecipino le predette squadre, le stazioni ferroviarie interessate all’arrivo e partenze dei convogli delle tifoserie in occasione dei citati incontri, i piazzali adibiti alla partenza, arrivo, sosta degli autoveicoli che trasportino le tifoserie medesime e le squadre di calcio, per la durata di anni 1 a decorrere dalla data di notifica del presente provvedimento”.

Il preparatore, difeso dall’avvocato Alberto Maria Onori, ha impugnato il Daspo davanti al Tribunale amministrativo regionale che gli è stato comminato “in quanto resosi autore di minacce nei confronti della terna arbitrale in occasione dell’incontro di calcio ... proferendo le seguenti parole: Adesso vado in macchina a prendere il coltello e vi taglio la gola”.

Secondo la difesa il Daspo è un provvedimento eccessivo in quanto non ha “preso parte ad episodi di violenza su persone o cose” e che non “vi sia stata una tempestiva, corretta ed idonea identificazione del soggetto, attuale opponente, qualificato nel provvedimento un supporter (pertanto fra altri), un tifoso (pertanto fra altri tifosi), supporter spoletino che indossava la giacca con gli stemmi distintivi della squadra”. In ultima analisi si dovrebbe considerare “priva di valore intimidatorio qualsivoglia minaccia proferita, risultando la stessa priva di contenuto pericoloso”.

Per i giudici amministrativi il Daspo “è provvedimento con funzione preventiva la cui applicazione prescinde dalla responsabilità penale dell’interessato” e serve a “prevenire la commissione di futuri fatti illeciti”. Tanto più che nel caso specifico “il ricorrente, a seguito della minaccia proferita, subito riconosciuto quale preparatore dei portieri della squadra ... e in seguito ad indagini esperite dalla Digos, identificato”. Quanto alla pericolosità risulta “sufficiente che la condotta contestata sia suscettibile anche soltanto di aver messo in pericolo l’ordine pubblico”. Ne consegue il rigetto del ricorso e la conferma del Daspo.

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