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Cronaca Centro Storico / Piazza Francesco Morlacchi

Chiusura anticipata Caffè Morlacchi per rumori: rivolta bipartizan in Consiglio comunale

Una mozione firmata da Pdl, Pd, Prc e altri gruppi comunali per cancellare l'obbligo di chiusura imposto dopo la rilevazione dei rumori sulla piazzetta da parte dell'Arpa. "Non c'è nessuna responsabilità oggettiva dei proprietari"

Presentata una mozione bipartisan per annullare il provvedimento di chiusura serale del caffè Morlacchi dalle ore 23 contro le normali 2 di notte per tutti gli altri locali. Un divieto avvenuto dopo un controllo dell'Arpa sul presunto grado di rumore proveniente dal bar che ha fatto scattare le limitazioni. I primi due firmatari della mozione che sarà discussa in Consiglio Comunale sono il Consigliere Emanuele Scarponi (PdL) e il Consigliere Leonardo Miccioni(PD). 

Hanno apposto la propria firma anche i consiglieri del PdL Rocco Valentino, Andrea Romizi, Massimo Perari, Leonardo Varasano, Carlo Castori, Giuseppe Cenci e Michelangelo Felicioni; Mauro Cozzari per il PD, Teresa Bellezza per la lista Perugia di Tutti ed Emanuele Prisco per Fratelli d’Italia. Per il Prc Emiliano Campanelli, Pucciarini Cristiano (PD), Corrado Giorgio per il gruppo misto e Zecca Stelvio per l’Italia dei Valori. Nel testo si chiederà al sindaco e alla Giunta Comunale di riferire e approfondire la questione e di sospendere con urgenza il provvedimento perchè inicuo. 

"Non si può ritenere responsabile - scrivono i capigruppo - il Caffè Morlacchi e gli esercizi intorno dell’inquinamento acustico che si crea a causa della folla di giovani in una piazza pubblica come Piazza Morlacchi, poiché al di fuori delle attività commerciali. Dalla relazione dell’Arpa stessa di evince che l’inquinamento acustico continua anche dopo la chiusura dell’esercizio commerciale. Nel momento in cui il cittadino consuma all’interno del locale, diviene un avventore del locale stesso, e il locale deve rispondere dell’inquinamento acustico che ne deriva all’interno, viceversa, nel momento in cui il cittadino si trova su una pubblica piazza non è più un avventore del locale,  quindi il pubblico esercizio non può rispondere dell’inquinamento acustico della Pubblica Piazza. Tutto ciò premesso: si chiede al Sindaco e alla Giunta comunale di sospendere con urgenza tale provvedimento e di approfondire la questione in oggetto”.

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