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Cronaca

Caccia in Umbria, oltre 2mila ettari di spazio per addestrare i cani: "Progetto unico in Italia"

Una novità che potrà aprire nuovi scenari per la caccia. L’addestramento dell’‘alleato primo’ del cacciatore è un’attività importante così come lo è il presidio del territorio da parte dell’uomo

Si è svolta nello spazio della Regione Umbria durante Caccia Village, a UmbriaFiere di Bastia Umbra, la conferenza organizzata dall’Ambito territoriale di caccia (Atc) Perugia 1 per presentare ‘Zac San Zino e Caignagni’. Un progetto sull’utilizzo di aree demaniali precluse all’attività venatoria per la creazione di due zone addestramento cani, a San Zino di Città di Castello e a Caignagni di Gubbio, date in concessione dall’Agenzia forestale regionale dell’Umbria a un’associazione temporanea di scopo costituita dall’unione delle associazioni venatorie, dalle associazioni cinofile e dall’Unione regionale cacciatori dell’Appennino (Urca).

L’idea dell’Atc Perugia 1 nasce con lo scopo di creare la prima zona del demanio per l’addestramento dei cani e vede la collaborazione della Regione Umbria. Una novità a livello nazionale che potrà aprire nuovi scenari per la caccia. L’addestramento dell’‘alleato primo’ del cacciatore è un’attività importante così come lo è il presidio del territorio da parte dell’uomo.

“I cinofili italiani, oggi, devono andare all’estero per addestrare i propri cani mentre a breve in Umbria avranno delle zone dedicate. “La cinofilia – ha commentato Vitaliano Gaggi, presidente del comitato di gestione delle Zac di San Zino e Caignagni, – ha bisogno di essere ascoltata, perché ha tanto da dire e da dare. Queste saranno due zone di 2.500 ettari complessivi di estensione portati alla cinofilia”.

“Questo progetto – ha spiegato l’assessore ad agricoltura, cultura e ambiente della Regione Umbria Fernanda Cecchini – rappresenta la sintesi di un percorso, fatto di un confronto costruttivo tra le diverse realtà. È la prima volta che in Umbria si riescono a gestire degli appezzamenti importanti in modo unitario. La stessa creazione di un’associazione di scopo è già un risultato significativo”. “Ogni volta che si ha la capacità di fare rete e quindi massa critica – ha proseguito Cecchini – si fa del bene alla caccia. Il mondo venatorio può dare una mano anche alla difesa della biodiversità della fauna. Questi saranno luoghi per fare formazione ai cani, ma allo stesso tempo stare insieme”.

Il presidente Atc 1 Umbria Igor Cruciani ha spiegato perché l’ente si è fatto capofila del progetto. “Il cinofilo – ha detto Cruciani – ama prima di tutto l’azione del cane. Questa è un’iniziativa che non ha uguali e non avrà solo un risvolto regionale, ma anche nazionale e internazionale, un’opportunità di far conoscere la nostra regione”.

Il professor Temistocle Ragni, direttore della struttura complessa di cardiochirurgia dell’Ospedale Santa Maria Misericordia di Perugia, ha poi evidenziato i benefici portati all’uomo dall’attività con i cani, utile per lo spirito e soprattutto per la salute anche grazie al movimento che si fa durante il tempo trascorso nella natura. Nel corso dell’incontro è anche emersa la possibilità che la cinofilia sia considerata come risorsa economica potenziale per creare un turismo “a quattro zampe” in grado di attrarre appassionati provenienti dall’estero anche attraverso le gare. 

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