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Cronaca

C’era una volta, in via Oddi Sforza, il Palazzo della Vergogna. Sembrava tutto risolto, ma le occupazioni ricominciano

Sono state anche installate telecamere di controllo che dovrebbero garantire sufficiente sicurezza

C’era una volta… e c’è ancora il palazzo della vergogna in via Oddi Sforza. Durante il lungo abbandono è accaduto un po’ di tutto. Ci racconta il noto pittore Stefano Chiacchella, come residente di prossimità. Occupazioni abusive da parte di ospiti ben poco raccomandabili. Entravano dal primo piano, specie sul lato delle terrazze orientate verso la storica Fonte di Veggio. Intrusioni di sbandati, irregolari, gente da evitare. Da qui lo spaccio, le liti e i contrasti fra gli stessi occupanti, in conflitto su chi avesse il diritto acquistato per priorità di accesso. Ora, da qualche tempo, quelle finestre e ingressi in generale sono stati murati. Al pianterreno, cancelli robustamente inchiavardati con lucchetti difficilmente violabili. Dei malviventi entravano per rubare materiali, fra i quali il rame degli impianti elettrici, termici e idraulici.

Ai piani superiori è tutto aperto e si è dato luogo a lavori di risanamento e recupero. Ma la prima ditta che si era impegnata al ripristino e alla vendita degli appartamenti è scomparsa. Ne è poi subentrata una seconda della quale si sono perse le tracce. Ricorda Chiacchella, pictor optimus: “Solo un paio di mesi fa le occupazioni erano ricominciate e sono dovute intervenire le pubbliche autorità a richiudere accuratamente”. I residenti di vicinato riferiscono che negli ultimi tempi le cose sono migliorate, nel senso che non si vedono più in giro tanti loschi figuri, dediti ad attività poco encomiabili. Ma sono stati necessari interventi della Municipale, delle forze dell’ordine che hanno tratto in stato di fermo alcuni soggetti. L’impalcatura che impegnava buona parte del passaggio è stata finalmente smontata, dopo che col suo notevole ingombro aveva dato luogo a diversi incidenti.

Ora la zona è degnamente illuminata, il che consente di apprezzare la presenza monumentale della vicina secentesca Fonte Borghese, restaurata [PERUGINERIE Ripulita e restituita a dignità la storica Fonte della Ninfa Vegoia in Fontivegge (perugiatoday.it)], ma di nuovo in preoccupante degrado [Inviato Cittadino - Fonte di Veggio torna a splendere, ma l'umidità rovina i lavori di restauro (perugiatoday.it)]. Sono state anche installate telecamere di controllo che dovrebbero garantire sufficiente sicurezza. Nulla osta a che la zona, e in specie il palazzo della vergona, possa godere di un recupero abitativo e funzionale. Ma, come si dice, al peggio non c’è limite. Ormai le cose sembravano messe a posto, ma una notizia dell’ultimora induce al ritorno del pessimismo.

Purtroppo tutte le misure finalizzate al miglioramento della situazione non hanno fornito esito definitivo se è vero che le occupazioni sono ricominciate ed è stato necessario rimurare ancora gli accessi. Sono stati murate e protette con rete metallica termosaldata le finestre del lato posteriore, quello meno visibile dalla strada e dalle relative abitazioni. Perché è proprio da qui che i malviventi (sbandati e spacciatori) entravano. È proprio inevitabile che questa storia debba essere senza fine?

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