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Cronaca

Morsi, bottigliate e minacce alla madre e alla sorella per avere i soldi: 38enne sotto processo

L'uomo è accusato di aver inseguito la sorelle averle strappato i capelli e di aver schiacciato la caviglia della madre nella portiera dell'auto

Una vita familiare impossibile, fatta di violenze e soprusi, di insulti e botte. Un 38enne è accusato di aver maltrattato la madre e la sorella, di averle picchiate, minacciate e fatte vivere nella paura.

L’uomo è accusato di tentata estorsione perché “con più azioni minacciose e violente consistite nel lancio di una bottiglia di birra, nel morso su una spalla e nello schiacciamento di un piede nello sportello di un’autovettura, poneva in essere atti univocamente diretti e idonei a costringere” la madre “a consegnargli la somma di euro 200 e la carta bancomat al fine di conseguire un ingiusto profitto con altrui danno”, senza riuscirvi perché la donna si rifugiava in un bar e da lì chiamava i Carabinieri. L’episodio sarebbe avvenuto il 12 giugno del 2020.

Le accuse riguardano anche altri presunti maltrattamenti in famiglia, avvenuti tramite “comportamenti ripetuti nel tempo e gravemente lesivi della persona e dei principi di convivenza e dell’etica familiare, maltrattato la madre e la sorella con condotte violenze, aggressive e ingiuriose, imponendo loro un regime di vita vessatorio e di soggezione”.

La Procura ha elencato i comportamenti tenuti dall’uomo, a partire dall’aggressione il 24 aprile del 2020, “a seguito di una futile discussione familiare”, nei confronti della sorella, “bloccandole un piede e un polso e impedendole di uscire da casa”, nella stessa occasione avrebbe “sollevato di peso” la madre e “inseguito la sorella al di fuori dell’abitazione, lanciandole oggetti, tirandola per il giubbotto e per i capelli fino a strapparli”.

Il 12 giugno, poi, avrebbe svegliato la madre alle 6 del mattino, “pretendendo denaro, minacciandola e costringendola a fuggire in un bar, dove l’ha morsa ad una spalla, l’ha trascinata in strada e le ha schiacciato una caviglia nella portiera di un’autovettura”.

Il 23 giugno, inoltre, avrebbe minacciato la donna “lanciando un bicchiere contro un muro e dicendole ‘ti metto dentro la vasca da bagno e non fai in tempo a chiamare nessuno che ti affogo”.

Ulteriore accusa a carico del 38enne perugino, difeso dall’avvocato Sabrina Montioni, è quella di lesioni aggravate, cioè il morso, il trascinamento e lo schiacciamento, che avrebbero provocato una “policontusione e sindrome da stress post traumatico con prognosi di quindici giorni”.

I familiari si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Giuliana Astarita e Cesare Carini.

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