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Cronaca

Bosco, maxi sequestro di hashish: i pusher nell'auto civetta ma il corriere è un pensionato

Ha accettato, per un tozzo di pane rispetto al valore della merce portata, di mettere la propria auto e se stesso a disposizione di un trafficante di droga che lo scortava verso Perugia per il carico da destinare al mercato del centro Italia

Non sono tanto gli otto chili di hashish - sequestrati - destinati al mercato di Perugia, da rivendere poi a 10 euro al grammo. No. L'ennesima azione della Squadra Mobile diretta da Marco Chiacchiera, incentrata sul blocco dei corrieri della droga, ha messo in mostra due particolarità: la prima, un pensionato italiano che si mette a disposizione di trafficanti per arrotondare sul magro assegno mensile. La seconda: un auto civetta dei trafficanti veri che scorta il prezioso carico e avverte il coducente dell'altro mezzo - il pensionato insospettabile - in caso di posti di blocco o interventi delle forze dell'ordine. Ecco sono questi sono gli ingredienti del sequestro di 8 chili di "fumo" portato a buon fine dalla Squadra Mobile - con l'aiuto della Polizia Stradale - dopo il femo effettuato di 4 persone a Bosco. C'è anche un altro particolare curioso: ogni tavoletta di droga portava come marchio quello di una ignara televisione molto in voga in Marocco. 

Bosco, sequestro di hashish: corriere un pensionato

Il pensionato - Ludovico Emidio -  secondo le forze dell'ordine  aveva accettato di mettere a disposizione la propria auto e la sua presenza alla guida per trasportare il carico. Il reclutamento sarebbe avvenuto in un bar di Cervia. Come premio: rimborso benzina e poche centinaia di euro . Per lui, incensurato, sono scattati gli arresti domiciliari. La droga era nascosta in una ruota di scorta.

In prigione solo il presunto capo banda - El Fakaki Abdelilah - mentre gli altri due stranieri presenti nell'auto sono stati per il momento graziati per la mancanza di prove nel traffico di droga. Il carico avrebbe fruttato qualcosa come 80mila euro. E in parte era già venduto ad alcuni grossisti. Infatti i tre rilasciati, marocchini, erano residenti a Perugia. Si sospetta che sapessero a chi dover contattare per le consegne.

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