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Cronaca

Bomba Brindisi, lo sconcerto della Marini: "Atto barbaro"

Anche la presidente della Regione Umbria, Catisucia Marini è sconcertata per quanto avvenuto sabato mattina a Brindisi dove una bomba ha creato morte e feriti

Continuano a susseguirsi i commenti delle istituzioni umbre, dopo l'intervento del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali e quello dei frati del Sacro Convento di Assisi, sul grave attentato di Brindisi, dove un'esplosione ha creato numerosi feriti e la morte di una sedicenne.

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini è atterrita dopo quanto avvenuto davanti la scuola Morvillo-Falcone: "Quale che sia stata la mano assassina che ha seminato morte e feriti di fronte alla scuola di Brindisi, è una mano bestiale che ci lascia atterriti. Tutta l'Umbria si stringe ora innanzitutto ai familiari della ragazza uccisa ed alle famiglie dei feriti. Siamo vicini alla città di Brindisi ed alla comunità pugliese cosi duramente e vigliaccamente colpita": lo dice la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in una nota riportata dall'Ansa.

"Uccidere studenti inermi, innocenti - conclude la Marini - mentre vanno a scuola è segno di una ferocia e di una barbarie con non può appartenere a nessuna collettività. Per questo occorre una risposta ferma e coesa di tutto il paese, di ciascuno di noi verso questo terribile attentato frutto solo di una cultura di mafia. Una mafia che forse teme molto di più l'onesta e la voglia di un futuro di civiltà dei giovani, degli studenti, della scuola, che la pur forte azione di contrasto dello Stato che deve essere, mai come in questa circostanza, la più forte e determinata".

Quello che è successo davanti alla scuola Morvillo-Falcone, un istituto professionale frequentato soprattutto da ragazze proveniente dalle provincia è un attentato senza precedenti in Italia.

Secondo quanto riporta Today.it, tre bombole di gas, messe in un cassonnetto per la raccolta del vetro, è esploso. Una deflagrazione che ha danneggiato anche le finestre dei palazzi limitrofi e le saracinesche dei negozi. Davanti alla scuola c'erano già i primi studenti e per una di loro l'esplosione è stata fatale. A perdere la vita è Melissa Bassi, 16enne di Mesagne. Una sua coetanea, Veronica Capodieci, è in condizoni molto critiche. I feriti sono almeno sei.

Il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, ha ricondotto senza mezzi termini la paternità dell'omicidio alla criminalità organizzata. Alcune coincidenze sembrano volgere in questa direzione: l'attentato arriva a quattro giorni dall'anniversario della strage di Capaci, nella quale morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.

Proprio oggi, nel capoluogo messapico, era attesa la carovana antimafia promossa da Libera, Arci, Avviso Pubblico in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil. Poi dieci giorni fa, c'è stata un'operazione disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce che aveva portato all'arresto di sedici persone, ritenute esponenti a vario titolo della Sacra corona unita e attive sul territorio di Mesagne, mentre nella notte tra il primo e il 2 di maggio un'esplosione aveva completamente distrutto l'auto del presidente dell'associazione antiracket di Mesagne, Fabio Marini.

Non si escludono, però, altre piste, tra cui quella che potrebbe portare a movimenti eversivi. Gli investigatori sono al lavoro.

 

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