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Cronaca Città di Castello

Bocconi avvelenati e rifiuti abbandonati, venti identificati dalle fototrappole

L’entrata in azione delle quattro fototrappole in dotazione al Comune di Città di Castello per contrastare l’abbandono dei rifiuti e l’elusione del sistema di raccolta differenziata “porta a porta” ha dato subito i primi risultati

L’entrata in azione delle quattro fototrappole in dotazione al Comune di Città di Castello per contrastare l’abbandono dei rifiuti e l’elusione del sistema di raccolta differenziata “porta a porta” ha dato subito i primi risultati: circa venti cittadini sono stati identificati dalla Polizia Municipale e saranno chiamati ad assumersi la responsabilità dei comportamenti documentati dalle telecamere.

“I riscontri immediati dell’attività di monitoraggio avviata nel territorio, dopo l’approvazione del regolamento da parte del consiglio comunale, testimoniano la necessità di contrastare il malcostume dello smaltimento dei rifiuti in violazione delle normative, che offende l’ambiente e deturpa il paesaggio, oltre a vanificare l’impegno serio e responsabile della stragrande maggioranza dei cittadini, che, nel rispetto delle regole, contribuiscono alla corretta gestione della raccolta differenziata nella nostra comunità e a conseguire gli obiettivi di legge” commentano l’assessorato all’Ambiente e l’assessorato ai Lavori Pubblici, nell’evidenziare che “l’amministrazione non ha alcun intento vessatorio, ma ha unicamente il dovere di affermare la legalità nell’interesse collettivo”.

Posizionati con tanto di cartellonistica di avviso in zone del territorio comunale nelle quali i vigili urbani hanno rilevato la presenza di discariche abusive, dove i rifiuti vengono scaricati in violazione delle normative, ma anche nelle postazioni attrezzate con cassonetti a servizio di nuclei abitati isolati, dove vengono gettati materiali indifferenziati da parte di utenti residenti altrove che non effettuano la raccolta differenziata secondo le modalità stabilite da Sogepu, gli occhi elettronici affidati dall’Auri all’Ufficio Ambiente del Comune hanno documentato le violazioni di legge attraverso foto e video, che vengono realizzati anche di notte grazie a un sensore di movimento.

Tramite le targhe dei veicoli utilizzati per scaricare i materiali e mediante altri elementi di prova, la Polizia Municipale è risalita all’identità dei responsabili dell’abbandono o dell’errato conferimento dei rifiuti con un’attività investigativa che ha permesso di definire con precisione la natura delle violazioni di legge da contestare, sulla base delle ordinanze sindacali emesse in materia di conferimento dei rifiuti. Le convocazioni dei cittadini per l’accertamento dei fatti sono già iniziate nel rispetto della legge 689/81 e sono già stati redatti dei verbali per la sanzione amministrativa, che può raggiungere i 500 euro.

Nel caso di abbandono di rifiuti speciali da parte di aziende, l’attività di indagine della Polizia Municipale può arrivare a contestare anche reati di natura penale. “Attraverso le fototrappole sarà possibile contrastare anche il deprecabile fenomeno dei bocconi avvelenati per gli animali, sulla scia della campagna di sensibilizzazione a cui l’ente ha aderito recentemente attraverso la diffusione di un vademecum realizzato dalla Polizia Provinciale, dallo Sportello a 4 Zampe della Provincia di Perugia e da alcuni Comuni”, sottolineano gli assessorati all’Ambiente e ai Lavori Pubblici, preannunciando che “presto il sistema di videosorveglianza verrà implementato con altre fototrappole, in maniera tale da conferire maggiore costanza ed efficacia all’azione di controllo della Polizia Municipale”

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