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Cronaca Centro Storico / Piazza Danti

Sicrurezza, Boccali non si dimette: da oggi presidio fisso in centro

Nella conferenza il sindaco Wladimiro Boccali respinge le richieste di lasciare il posto che arrivano da Facebook, prevede un periodo di repressione mai vista e chiede unità...ma c'è chi sbotta

La mattina dopo della notte di guerriglia tra clan spacciatori in centro storico che ha causato l'accoltellamento di un tunsino, il sindaco Wladimiro Boccali si presenta al giudizio della stampa, ma anche di molti cittadini che sono intervenuti alla conferenza stampa che ha annunciato "politiche durissime per chi delinque e per coloro che sfruttano o fiancheggiano chi lo fa".

Boccali risponde anche ad una domanda scomoda che arriva da facebook - migliaia i cittadini imbufaliti - che gli viene rigirata da alcuni giornalisti non proprio di opposizione: "Sindaco, chiedono le sue dimissioni?" E Boccali risponde: "Se servisse a migliorare l'ordine pubblico allora dovremmo dimetterci io, il sindaco Alemanno di Roma, quello di Pescara, Pavia e tanti altri. Ma questo non risolve niente. Ho due anni di mandato e voglio combattere duro per migliorare la situazione della città. Inizia una nuova fase perchè non possiamo più permettere quello che è successo ieri notte".

Il sindaco di dare le dimissioni non ne vuole sapere e ammette di non essere stato presente ieri notte sul corso perchè "non sarebbe stato opportuno dato che avrebbe forse sollevato qualche tensione in un momento così difficile per la città".

Ma Boccali richiama tutti all'unità e bacchetta alcuni gruppi di cittadini che si lamentano della situazione ma tendono a non approvare l'intervento delle Forze dell'Ordine: "Bisogna fare chiarezza per evitare una sorta di schizzofrenia sociale. Ho assistito più volte che quando le pattuglie fanno il loro dovere contro locali, risse e altro in molti fischiano ed ostacolano gli agenti. Per uscire dalla crisi, oltre che il nuovo pacchetto sicurezza che sto per varare, serve anche l'unità di tutti". 

Il sindaco ha riferito di aver contattato il ministro Cancellieri chiedendo un incontro immediato e di voler consegnare, intanto, in margine ai lavori dell’Anci a Roma, una sua lettera al ministro degli Interni sulla situazione di Perugia. “Dal Ministero, che era già stato informato di quanto era accaduto nella notte – ha detto -  ho avuto una risposta positiva.”

Boccali ha aggiunto che nella riunione del Comitato per l’ ordine pubblico, in programma in Prefettura questo pomeriggio, saranno portate richieste di misure immediate, già a partire da questa sera e fino a quando sarà necessario. Tra queste, un presidio stabile delle forze dell’ ordine nei punti della città maggiormente sensibili e delicati, in primo luogo in centro.

Il Comune, poi, alle attuali attività di controllo, aggiungerà l’emissione di “ordinanze mirate, non generiche”, come le ha definite il sindaco. “Non si vuole penalizzare la stragrande maggioranza dei commercianti che lavorano correttamente, mentre ci sarà un feroce contrasto – ha detto – nei confronti di quei locali che  non rispettano le leggi e si arricchiscono con la presenza di criminali”. Proprio poco prima dei fatti della scorsa notte era stato chiuso un locale di Piazza IV Novembre.

Un altro tema toccato dal sindaco è quello del “consenso che deve trovare nei cittadini l’ azione delle forze dell’ ordine”, e ad una domanda Boccali ha risposto di ritenere giuste le manifestazioni  dei cittadini che pongono il tema della sicurezza “perché hanno il diritto di appropriarsi degli spazi pubblici della città”.

“L’impegno e le forze devono essere intensificate”, ha concluso il sindaco, ricordando che nel patto per la sicurezza furono posti con grande evidenza i  temi della clandestinità e dello spaccio di stupefacenti come i due reati verso i quali si doveva esercitare la più forte azione di contrasto. “Da allora – ha detto –  dei risultati si sono registrati ma è evidente che occorre fare di più e che servono più uomini e mezzi.”

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